Domenica 30 settembre è stato proiettato al cinema Genesis di Londra, durante la rassegna CinemaItaliaUK, il film di Vittorio Moroni “Se chiudo gli occhi non sono più qui” (2013). Quarto lungometraggio del regista-sceneggiatore sondriese, è stato presentato al Festival di Roma nel 2013 come film sull’avventura della conoscenza ed ha come protagonista Kiko, sedicenne metà italiano e metà filippino, in continua lotta interiore fra il ricordo del padre e la visione disincantata dell’universo in cui vive.
L’incontro con Ettore, personaggio colto e misterioso, darà una svolta alla sua vita, anche se non sempre la visione che si ha del modo coincide poi con quella effettiva.
Girato come documentario ed ambientato in un non-luogo difficilmente collocabile, questo film ruota attorno alla difficoltà di conoscersi e all’amore per la riscoperta, senza stereotipi fra chi è buono e chi è cattivo. Il film non vuole trasmettere un insegnamento e neppure dare risposte precise, lasciando che ogni spettatore ne tragga una sua personale conclusione. Non è un caso che il protagonista tenda ad isolarsi, ritrovando se stesso solamente nel suo piccolo mondo, un autobus abbandonato che ha trasformato in rifugio: l’adolescenza e l’isolamento non sono però gli unici temi del film, ce ne sono pure di molti attuali, quali l’immigrazione, l’amicizia e l’abbandono.
Al seguito della proiezione si sono tenute le Q&A con lo stesso regista e il moderatore Guido Bonsaver dell’Università di Oxford, docente di Storia e Cultura Italiana. Moroni ha tenuto a sottolinearne l’importanza filosofica, ma soprattutto l’attualità di una condizione disincantata ormai imperante fra i giovani. Nonostante questo, il messaggio finale resta intriso di ottimismo, con la consapevolezza che la vita ci lascia spesso con molte domande a cui non sempre troviamo subito delle risposte.
[in foto il regista Vittorio Moroni e il moderatore Guido Bonsaver dell’Università di Oxford]