SUCCESSO Al Dingwalls per concerto della band la PFM

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London – Dopo oltre 40 anni di fortunata carriera la grande rock-band italiana continua a riscuotere successo in giro per il mondo

Situata nel cuore di Camden Town, probabilmente il quartiere piú alternativo ed eclettico dell’intera Londra, sorge la famosa Dingwalls da molti considerata come il tempio della musica pop rock londinese e forse mondiale. Da quartiere malfamato quale che era, Camden Town ha vissuto un vero e proprio Risorgimento culturale , artístico ed urbanistico arrivando ad essere un unicum non solo per Londra ma per l’intera Europa.

Ancora una volta la Tijevents non sbaglia e ci regala una serata dopo l’altra di grandi emozioni e di grandi artisti, prima con Capossela e dopo con la PFM. Il Dingwalls era stracolmo di fans e soprattuto di inglesi che negli anni hanno apprezzato la band italiana in un lugo mitico.

Entrando nella bassa Dingwalls si ha subito la percezione che in quella sala, benché buia e di dimensioni relativamente piccole, si sia realmente scritta la storia del pop rock londinese e non solo.

La PFM da mattatori da palcoscenico quali che sono, hanno regalato al pubblico, per maggioranza inglese, una serata memorabile suonando i loro capolavori di sempre come: Maestro della Voce, Celebration ed in particolar modo Impressioni di Settembre .

La PFM sono stati la colonna vertebrale della musica italiana anni 70, hanno collaborato nelle loro turnè in giro per il mondo con i più famosi cantautori italiani ed esteri, ottenendo contemporaneamente un grande successo con i loro brani di sempre.

Proprio questa loro duplice natura volta al panorama musicale italiano ed in particolar modo internazionale, li ha resi fra i gruppi musicali italiani più noti ed apprezzati all’estero, la calorosa accoglienza che hanno ricevuto dal pubblico inglese al Dingwalls é un esempio lampante del loro duplice slancio verso e fuori i confini italiani. Dopo oltre quaranta anni di carriera raccolgono ovazioni in tutto il mondo , vere ed autentiche colonne portanti della musica italiana nel mondo.

 Riportiamo un estratto dell’intervista che i PFM hanno rilasciato ai microfoni di London One Radio:

 

Da Stefano, un nostro radio-ascoltatore ed un vostro grandissimo fan dall’Italia:  Dalla prima formazione dei “Quelli” ai “Krel” ed infine alla “PFM”: come si è evoluto il vostro percorso musicale?
Franz di Cioccio: é molto complesso parlare di ciò che é avvenuto fine anni 60, ora siamo nel 2015 perciò é passato molto tempo, tuttavia l’unica cosa che posso dire é che i PFM nascono da un gruppo iniziale il cui obiettivo era quello di non essere un gruppo italiano che faceva Cover di altri artisti, che era la moda dell’epoca. Noi abbiamo voluto scoprire la nostra musicalità componendo con le nostre mani della nuova musica, l’abbiamo portata all’estero e l’estero ha riconosciuto ed apprezzato il nostro lavoro.
Voi quindi siete conosciuti in tutto il mondo, anche qui durante la sessione di interviste c’era un giornalista polacco, questo significa che avete ben ricoperto il ruolo di ambasciatori dell’Italianintá nel mondo……
Franz di Cioccio: si l’unico limite che ci siamo posti é il non avere limiti e questo ci ha realmente portato a scoprire orizzonti musicali e geografici sempre nuovi ….
Patrick Djivas: scoprire i nostri fan in giro per il mondo é stato fantastico perché sono tutti uguali e dicono tutti le stesse cose perché accomunati dallo stesso interesse, noi siamo andati in posti veramente impensabili . Una volta siamo andati in Corea in un teatro con 3000 posti, noi pensavamo che al concerto ci fossero poche persone in realtà era pieno,tra l’altro la cosa curiosa è che la sessione degli autografi è durata più del concerto stesso in quanto tutte le 3000 persone hanno voluto un nostro autografo.

 In più di 40 anni di musica siete sempre stati insieme, entrate uscite ma il nocciolo duro é sempre rimasto, a differenza di tanti altri gruppi italiani e non solo che dopo quattro anni svaniscono come meteore nel cielo, qual è stato il vostro segreto?
Franz di Cioccio: il nostro segreto é stato aver fatto sempre un disco diverso dal successivo mai un disco uguale, questo nostra slancio nello scoprire sempre nuovi orizzonti ci ha portato a conoscere nuove persone, a cementarci in nuovi stili, avendo pertanto uno stile musicale sempre ”in fieri”. É come quando apri il frigorifero , devi saper cucinare sempre nuove pietanze ma con i prodotti di sempre….
 Un pezzo che vi rappresenta di più per dire noi siamo la PFM?
Patrick Djivas: Probabilmente dal punto di vista commerciale Maestro della Voce, Impressioni di Settembre e Celebration, in particolar modo quest’ultima ha avuto un grande successo qui a Londra; ma se devo essere sincero non c’è nessun brano che più di altri rappresenti la PFM in quanto sono tutti rappresentativi del nostro gruppo.
Sempre Stefano domanda: Il vostro rapporto artistico con Fabrizio de André fece epoca e produsse autentici capolavori: cosa ricordate di quella felice esperienza?
Franz di Cioccio: anche in quel caso era lanciare un sasso nello stagno ed é stato pericoloso perché la musica italiana non avrebbe mai accettato che un poeta del calibro di de André potesse esibirsi con un gruppo rock come il nostro. Tutti sconsigliavano a de André di suonare con noi perché temevano che la nostra batteria ed il nostri bassi lo avrebbero coperto, in realtà il risultato é stato grandioso. Erano dei pezzi bellissimi nati solo per la chitarra a cui noi abbiamo costruito un’impalcatura dalla quale abbiamo potuto restaurare questo incredibile affresco che non era altro che la poesia che Fabrizio metteva nei suoi brani. Lui accettò perché come noi era un po’ folle e pertanto sperimentare sempre nuove cose non lo intimoriva. Noi in quel momento stavamo passando un momento difficile, ma se vuoi superare gli ostacoli che si possono incontrare lungo il percorso e suonare tutta la vita devi per forza ficcare il naso in esperimenti sconosciuti .
Phill: Il Rock progressivo italiano ha prodotto pezzi memorabili, che non hanno nulla da invidiare a quelli delle storiche band anglosassoni: oggi secondo voi questo genere musicale continua ad appassionare i giovani?
Patrick Djivas: per noi il genere progressivo non esiste é più che altro un insieme di generi, molti ci chiamano gruppo Prog ma il genere Prog alla fine é un genere totale. Noi facciamo musica totale dal free rock passando per il pop rock, il jazz fino alla musica minimalista. Il genere progressivo é tutto questo pertanto sarà sempre un ever green.
 Oggi le case discografiche italiane quasi non esistono più, sopraffatte dalle multinazionali delle comunicazioni e da Internet: qual è, secondo voi, il futuro dell’industria musicale italiana?
Franz di Cioccio: un futuro in divenire, l’errore delle case discografiche nostre é stato quello di aver posto dei paletti al talento musicale di tanti giovani e questo non ha fatto altro che produrre un grave ritardo nei confronti degli altri competitors. Se si seguono dei cliché questo é il risultato, invece se si da adito alla musica ed all’ispirazione al contrario vengono fuori grandi capolavori.
Quali sono I progetti per il futuro?
Patrick Djivas: faremo una piccola turnè di 20 giorni negli States, dopo di che sud America, Giappone e finalmente ritorneremo in Europa, è da molto che non facciamo una turnè qui.
 Perfetto, grazie Franz grazie Patrick per la vostra disponibilità un saluto a tutti gli amici radio ascoltatori di London One Radio.

Historic ‘s brief della PFM

Attuali componenti fondatori:

Franz Di Cioccio: batteria, percussioni, voce ed animatore sul palco (non sta mai fermo e sembra un folletto).
Patrick Djivas: basso.
Lucio “Violino” Fabbri: virtuoso polistrumentista, violino, tastiere, chitarra, flauto.
Attuali componenti non fondatori:
Roberto Gualdi: seconda batteria.
Alessandro Scaglione: tastiere.
Alberto Bravin: seconde tastiere e seconda voce.
Marco Sfogli: chitarra, ha preso l’impegnativo posto del fondatore “Francone” Mussida, virtuoso della chitarra, ma se la sta cavando bene perché anche lui con la chitarra ci sa fare

Alcuni degli ex componenti più significativi:

Francone Mussida (fondatore), chitarra, voce ed autore di molte musiche; è considerato il più virtuoso chitarrista italiano, sia con la chitarra acustica che con quella elettrica.
Flavio Premoli (fondatore), tastiere.
Mauro Pagani, flauto, violino, voce ed autore di musiche; ha collaborato con molti artisti italiani (De André, Ivano Fossati), è un giramondo che scopre continuamente linguaggi musicali antichi e nuovi, ed oggi è un solista apprezzato.
Bernardo Lanzetti: voce solista, è considerato l’erede della grande voce solista Demetrio Stratos, indimenticabile voce degli Area.
Walter Calloni: batteria, ha collaborato con una infinità di gruppi italiani.
Giorgio Piazza (fondatore): basso, ha preceduto Patrick Djivas.
Tommaso Vicarelli