( personale riflessione)
Poco amata, tanto criticata ed odiata. Oriana Fallaci, con rabbia e orgoglio e quello stile inconfodibile schietto dei toscani di razza lo aveva sempre detto, gridato, preannunciato che il nemico era già in casa nostra.
Quando ieri sera ho seguito in diretta i fatti di Parigi, quando ho sentito al telefono i miei amici francesi, mi sono ritornate in mente le parole della cassandra dell’informazione. Ho pensato: se fosse sempre viva cosa avrebbe detto? Come avrebbe apostrofato questi fatti disumani? Forse dicendo:”ve lo avevo detto?”
Lo aveva preannunciato che sarebbe successo a Parigi che ci sarebbero stati attacchi in Italia e a Lodnra, e guarda caso i terroristi hanno detto ci saranno attacchi a Londra e a Washington, Roma, non vi sembra che qualcosa torni?
Quel nemico di cui sempre parlava la Fallaci, lo hanno visto tutti, lo hanno tristemente vissuto in quell’ 11 Settembre, e poi Parigi, il tempo passa, la matrice terroristica resta la stessa.
Ne aveva paura del nemico, la grande scrittrice e giornalista, anzi storica come amava farsi considerate lei. Aveva paura di quel nemico che come un cancro stava invadendo l’Italia, e l’Euoropa. Eppure, non e’ stata capita, anzi odiata.
Oggi? Alla luce dei fatti, forse ci viene ancora piu’ la rabbia di avela odiata, la sua crudele penna comandata da una mente fine e schietta trova oggi la ragione nei morti di Parigi e in quelli che ci saranno in futuro.
Siamo in guerra questo ormai non c’è dubbio, siamo sotto assedio, dietro l’angolo c’è l’angoscia di una esplosione.
Non c’è terra sicura, paese dove poter stare sereni, non esistono oggi come un tempo luoghi dove il male in tutte le sue forme non può arrivare e bivaccare.
Ecco cosa diceva dell’Italia la Fallaci, lucida chiara e onesta:
“…La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l’ho mai avuto. E aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama Italia.
Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e all’Africa cioè ai Paesi che forniscono il grosso della truppa. Comodo strategicamente perché a quella truppa offriamo buonismo e collaborazionismo, coglioneria e viltà. Ma presto si scateneranno…”
La verita’ fa male sentirsela sputare in faccia, ma i fatti fanno male ancora di piu’.
Lo disse anche su Parigi che sarebbe stata attaccata, ed eccoci oggi tutti quanti ad essere solidali con la Francia, come lo eravamo con gli USA, e come lo saranno gli
altri paesi quando succedera da noi.
Cosa e’ successo a Parigi? Un attacco terroristico, certo, ma perché è successo? Una distrazione dei servizi segreti Francesi? Una falda nel sistema, una indolenza di
stato? Si perché una delle persone che ha scatenato l’inferno era noto agli agenti 007 da molto tempo, minacce erano gia’ state fatte dopo il caso di Charlie Hebdo,
tutti preoccupati solo i primi giorni poi tutto dimenticato.
Non si abbassa la guardia quando tutto sembra tranquillo ed è inutile alzarla quando ormai il fatto è compiuto.
Le parole dei capi di stato, del Papa, sono belle, scontate, sono retorica ma nei fatti concreti risolvono poco.
Come poco ha risolto la Fallaci, come poco serve sostituire le foto di FB con la bandiera francese evidenziando una cosa evidente e scontata come essere solidali con chi è morto per dimostrare che tutti vogliamo la pace.
Mi metto in cima alla fila, che anche io non risolvo nulla, con queste parole, non faccio nulla se vado o non vado ad una manifestazione a Trafalgar. Si fa sempre cosi’ ogni volta che succede un fatto, si fa sempre quelli dalla parte dei perdenti e diventiamo tutti solidali.
Mi chiedo se è ipocrisia, o che cosa, poi tutti si tace, poi tutti ci si chiude nelle nostre quotidianità e ci ricordiamo che siamo parte di un mondo e di una umanità quando succede un attacco terroristico. Mi hanno colpito le parole del presidente della Siria, per la loro verita’:” Quello che è successo a Parigi noi lo viviamo da 5anni….”. Donne, bambini morti ammazzati dall’occidente e non solo, e allora perché non indignarsi anche per quei morti innocenti?
Io non ho una risposta per me, forse non ci pensiamo perchè qualcuno ci illude tutti i giorni che viviamo in un mondo di pace, ma qualcun altro quando meno ce lo aspettiamo ci ricorda l’opposto, ci riporta alla realtà, una realtà già detta e più volte urlata dalla Fallaci.
Si leggono sui social post di odio, post dove si dice che bisogna rispondere alla guerra con la guerra, fuoco con il fuoco, occhio per occhio. E devo ammeterlo mi fanno più paura questi post che sapere che domani forse tocchera’ a Londra.
Chiudo nell’illusione della pace che passa o mai esistita, nell’illudermi che ogni tentativo di fare qualcosa è buono ma vano, che ci sono stati che armano e
finanziano altri stati giocando a fare i nemici, mi chiudo nel silenzio, tra la certezza di un nuovo attacco e l’incertezza del quando.