Londra – Giornata all’insegna del cinema quella che si è tenuta nel pomeriggio di mercoledì 16 dicembre presso il Consolato Generale Italiano di Londra. Oltre ad essere avvenuta la presentazione ufficiale del trailer del N.I.A.L, acronimo che sta per Native Italian Actors London, abbiamo avuto anche il piacere di assistere alla presentazione dell’ultimo lavoro del regista Aurelio Laino.
Il NIAL è una associazione di giovani e promettenti attori italiani creata con l’intento di aiutare e supportare la comunità di attori italiani di Londra ad inserirsi ed entrare in contatto con il mondo cinematografico londinese. Londra è una città molto stimolante dal punto di vista artistico ma, in un nutrito numero di casi, è capitato che gli artisti italiani non siano riusciti a fare del buon networking, o addirittura che in casting cinematografici nei quali si chiedevano attori di lingua madre italiana fossero presenti più aspiranti attori britannici che italiani.
Il N.I.A.L nasce appunto con la volontà di mettere la parola fine a questa serie di “misunderstandings”, cercando di mettere in contatto gli agenti di casting più adatti per tutti coloro che fossero interessati ad intraprendere la carriera da attore.
Durante la diretta radio mattutina di London One Radio di venerdì 11 dicembre, i fondatori Alessandro De Marco e Sara Laratro insieme ad Emanuela Maletta, che ricopre l’incarico di executive committee, sono stati ospiti ai microfoni della nostra radio; tuttavia sono membri fondatori del NIAL anche: Anna Elena Pepe e Simone Douani mentre Cecilia Gragnani e Marco Gambino fanno parte dell’executive committee. Anna Elena Pepe, da cui è partita l’idea di costituire questa associazione di attori, ha voluto sottolineare come l’idea del N.I.A.L pur essendo partita da una chiacchierata fra amici e qualche tazzina di caffè, abbia potuto maturare fino ad arrivare al debutó ufficiale di N.I.A.L al Consolato Generale d’Italia.
Oltre alla presentazione del trailer ufficiale del NIAL ed al lancio ufficiale di questo giovane gruppo di ragazzi accomunati per la passione del cinema, durante il pomeriggio del 16 presso il Consolato Generale Italiano, abbiamo assistito alla presentazione dell’ultimo lavoro del regista Laino.
Aurelio Laino, come i membri del suo team, si è trasferito da anni a Londra in quanto per i suoi lavori cinematografici aveva bisogno di un posto che offrisse maggiori opportunità. La scelta sulla capitale britannica è stata automatica in quanto questa metropoli ospita già una nutrita ed attiva comunità artistica.
L’ultimo lavoro del regista Laino intitolato: Il Ballo delle Meduse, è stato interamente girato a Genova questo autunno passato, l’intento era quello di parlare di un tema molto delicato ed attuale come quello dell’immigrazione, ma facendolo da una bellissima città post-industriale come Genova.
Il film racconta la storia di due giovani ragazzi albanesi, un uomo ed una donna, che volendo vivere in un paese con più opportunità lavorative decidono di raggiungere l’Italia.
Il problema è che non avendo il permesso di soggiorno questa mancanza creerà loro una lunga serie di vicissitudini. Tuttavia prendendo spunto dalla storia di questi due giovani in cerca di speranza, il film è un ottimo punto di riflessione per analizzare i doppi flussi migratori che interessano l’Italia: quelli in entrata provenienti dalla costa nordafricana e quelli in uscita costituiti dalla moltitudine di giovani italiani che, stanchi della staticità del Bel Paese, decidono di intraprendere il viaggio oltre manica.
Grazie al film “Il Ballo delle Meduse” è possibile toccare da vicino il complicato tema dei flussi migratori ed iniziare a comprendere che sotto certi aspetti il giudizio che gli inglesi hanno su questa così numerosa massa di giovani italiani in entrata non è poi così distante dal giudizio o pregiudizio che gli italiani hanno sui migranti in entrata; nel caso del film questa coppia di giovani Albanesi .
Il regista Aurelio Laino, intervenendo ai microfoni di London One Radio, ha voluto precisare che la scelta di Genova come città dove girare il suo ultimo lavoro non è stata casuale ma è motivata da due punti: in primo luogo è una bellissima città post-industriale nella quale l’antico si intreccia con il moderno, in secondo luogo Genova, esattamente come Londra, deve il suo sviluppo al porto che ha giocato un ruolo chiave per la crescita industriale della città.
Tuttavia il porto non ha fatto di Genova solamente un importante centro industriale ma l’ha resa anche un incredibile crocevia di flussi migratori internazionali, aspetto importante questo che di fatto ha reso il capoluogo ligure il set ideale per un film interamente volto al tema dell’immigrazione.
versione in inglese
A great evening of cinema and art at the General…
On Wednesday 16 December the General Consulate of Italy, has been hosted a interesting event entirel…READ MORE