Un altro grande evento targato TIJ Events quello organizzato giovedì 7 gennaio al The Drury Club di Covent Garden. Questa volta l’ospite è stato un volto noto non soltanto del panorama musicale italiano ma anche del piccolo schermo. Marco Castoldi, meglio noto con il nome d’arte Morgan, ha eseguito gran parte del repertorio musicale del The White Duke: David Bowie.
La data non è stata scelta a caso in quanto l’8 gennaio è stato il compleanno di questo grande cantante londinese ed il concerto un omaggio alla sua carriera ed in particolare ai suoi indimenticabili brani.
Il concerto tenutosi al Drury Club è stata la diciottesima edizione del David Bowie Brash, un evento voluto, creato e sviluppato da Daniele Pensavalle, grande fan di David Bowie che con questa serie di concerti ha voluto omaggiare il grande solista britannico.
Ogni anno il compito è toccato ad un artista differente ma in questa diciottesima edizione è stato proprio l’eclettico artista Morgan a prendere le redini della situazione e cantare, reinterpretandole, le canzoni più note di questa icona mondiale del pop ed dell’alternative rock.
Morgan è sempre stato un grandissimo fan di David Bowie e, tenendo conto del suo stile musicale, probabilmente anche un punto di riferimento dal quale ha tratto ispirazione per i suoi lavori.
Marco Castoldi, nato a Milano nel 1972, ha sin dall’infanzia mostrato una spiccata propensione musicale. Questa sua dote innata lo ha portato a sperimentare negli anni della sua gioventù e dei suoi inizi sempre nuovi strumenti musicali.
Finalmente, esaurita una prima parentesi da solista nei piano-bar e dopo aver composto qualche brano, nel 1988 inizia il suo sodalizio musicale con il tastierista e saxofonista Andrea Fumagalli, detto Andy.
I due hanno molte affinità professionali, innanzitutto l’amore per l’alternative ed electronic rock ed in particolar modo per il sintetizzatore grazie al quale è possibile realizzare suoni incredibilmente suggestivi e penetranti.
Quindi i due nel 1991 decidono di mettere in campo le loro passioni artistiche e fondare il gruppo musicale Bluvertigo.
Per l’ originalità della loro musica i Bluvertigo riscuoteranno un immediato successo e questo gli permetterà di collocarsi stabilmente fra i gruppi pop-rock alternative più noti del panorama musicale italiano. La loro prima apparizione a San Remo nella categoria giovani li lancerà ufficialmente fra i Big della musica italiana ed anno dopo anno, dapprima con l’ album “Acidi e Basi” del 1995 e successivamente con “Metallo e non Metallo” del 1997, riceveranno il consenso non solo della critica ma anche del pubblico.
Tuttavia nel 2001 avviene una fase di “congelamento” durante la quale i membri del gruppo smetteranno di esibirsi insieme ed ognuno dei componenti prenderà differenti strade professionali. Questa parentesi fu brevemente interrotta solamente nel 2002 quando i Bluvertigo suonarono come “support band” per l’ultimo concerto di David Bowie in Italia. Da quel momento in poi Morgan iniziò la sua carriera da solista che non vide solo grandi successi come l’album “Canzoni dell’Appartamento” e la raccolta “È Successo a Morgan” ma anche la composizione della colonna sonora “Il Suono della Vanità” scritta per il film “Il Siero della Vanità”.
La grande originalità ed ecletticità di questo artista lo hanno portato ad ottenere un grande successo anche nel popolare programa televisivo “X Factor”.
La parentesi come giudice e team-leader nel piccolo schermo lo hanno definitivamente lanciato alla ribalta dei riflettori della mondanità, divenendo uno dei volti più noti e popolari della televisione italiana.
Tuttavia Morgan non ha mai smesso di dedicare tempo alla musica e, dopo un congelamento durato più di dieci anni, i Bluvertigo sono nuovamente apparsi con il loro inedito “Andiamo a Londra” al concerto del primo maggio a Roma.
Con il concerto di giovedì 7 gennaio al Drury Club di Londra, Morgan non ci ha voluto solamente regalare una serata all’insegna della grande musica ma ha voluto rendere omaggio ad una delle sue icone musicali di sempre. In effetti il genere alternative rock è un qualcosa che ha da sempre contraddistinto la carriera e la produzione musicale di questi due artisti.
David Bowie, con i suoi indimenticabili brani, ha realmente impresso il messaggio poetico delle sue canzoni nella storia della musica mondiale, ispirando non solo generazioni di futuri talenti ma arrivando a portare la sua musica anche a bordo della International Space Station, all’interno della quale l’astronauta canadese Chris Hadfield ha voluto omaggiare David Bowie con l’esecuzione del celebre brano “Space Oddity”.
Il cantante di Brixton per originalità della sua musica ha letteralmente segnato un’epoca e, per le numerose affinità artistiche che lo legano anche al movimento musicale della “New Wave”, è stato esarà sempre un solido punto di riferimento per la futura produzione artistica di Morgan.
Ora qui di seguito riporteremo un estratto dell’intervista che Morgan ha rilasciato ai microfoni di London One Radio:
Cosa ti ha spinto a partecipare alla diciottesima edizione del David Bowie Bash?
Mi ha spinto una grande ammirazione ed in particolar modo una grande conoscenza del repertorio musicale di questo artista in quanto è stato un pioniere ed innovatore in molti settori, non solo in quello musicale ma anche in quello audiovisivo ed artistico.
Anche negli stessi videoclip dei suoi brani emerge questa sua propensione per l’innovazione. David Bowie, sia per il genere musicale suonato che per il suo repertorio artistico, è un inventore ancora prima che un grande artista.
Non possiamo racchiudere la produzione di David Bowie nel solo rock sperimentale in quanto lui è riuscito sempre ha racchiudere in un solo brano più generi musicali diversi. Non solo sperimentazione musicale mediante l’utilizzo di strumenti elettronici particolari, come ad esempio il “sintetizzatore”, ma anche la capacità di rendere tutto ciò appetibile al grande pubblico. La grandezza di David Bowie in fin dei conti è stata quella di tenere in equilibrio l’innovazione con il mercato perché lui è stato a tutti gli effetti un innovatore del Mercato.
Il brano che maggiormente racchiude l’essenza artistica della produzione di David Bowie?
Credo che possa essere “Ashes to Ashes” in quanto è un brano di un disco dell’80 e che quindi sta a cavallo della sua carriera musicale che, partendo da metà anni ’60 fino ad ogg,i raggiunge mezzo secolo di storia.
La cosa che mi piace di questo brano è che lui riprende il personaggio “Major Tom”, protagonista in “Space Oddity”, e lo ripropone in “Ashes to Ashes” che diventa a tutti gli effetti un sequel di “Space Oddity”. Il fatto che lui in un brano di tre minuti sia riuscito a racchiudere tutto ciò è un qualcosa che mi porta a ritenere che sia il brano più rappresentativo del suo repertorio musicale.
Dopo il congelamento dei Bluvertigo del 2001 vi siete riesibiti nel 2002 come “support band” per l’ultimo concerto di David Bowie in Italia, poi nel 2015 avete suonato il vostro ultimo inedito “Andiamo a Londra” per concerto del primo maggio a Roma; quali progetti avete in cantiere per il futuro?
Andremo a Sanremo e la canzone si chiama Semplicemente.
E da solista?
Sto per rilasciare tre album nei quali suono Bach: sono delle reinterpretazioni di musica classica dualistiche in quanto da una parte c’è un rispetto totale delle opere di Bach ma dall’altra c’è deformazione. Una deformazione volutamente cercata per reinterpretare secondo la mia visione musicale questi celebri brani classici.
Questi tre album entreranno a far parte del mio ultimo lavoro denominato “Il Classico Morgan”. In effetti ritengo che la musica classica stia alla base di tutto, proprio per questo motivo chiunque voglia suonare qualsiasi tipo di genere musicale deve in ogni caso passare per la musica classica.La musica classica è talmente attuale che alcuni brani ancora non sono capiti.
La dimostrazione di quanto sia attuale, ancora oggi, la musica classica sono per esempio le colonne sonore del celebre film Arancia Meccanica; tu cosa ne pensi?
Si assolutamente, anche se in alcuni casi penso che siano stati un pò ridicolizzati, comunque quello di Wendy Carlos è stato un bel lavoro ed in un certo senso “Il Classico Morgan” sarà qualcosa di abbastanza simile.
L’intervista fatta alla radio ufficiale degli italiani a Londra LondonONEradio (quasi 1000 ascolti grazie !!!) oppure su www.londononeradio.com