Di Valentina Celi
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ieri si è recato a Londra, ed ha accolto la stampa nella sede della European Banking Authority a Canary Wharf, alla presenza dell’Ambasciatore di Italia a Londra Pasquale Terracciano per discutere del futuro delle due importanti Agenzie dell’Unione Europea che attualmente hanno sede in Inghilterra, proponendo il capoluogo lombardo come prossima location, in vista del trasferimento post Brexit.
Cooperazione con la città di Londra e il suo sindaco, questo è stato il centro del dibattito, ma anche le opportunità che possono derivare dalla Brexit.
“La Brexit può comportare anche dei vantaggi inaspettati per le grandi città europee”, ha detto il sindaco Beppe Sala in conferenza stampa insieme all’Ambasciatore Pasquale Terracciano, “che come Milano, aspirano ad ospitare l’EMA (European Medicines Agency) e l’EBA (European Banking Authority)”.
Lo scopo della sua visita è duplice: da un lato vuole intessere relazioni sempre più amichevoli col nuovo sindaco di Londra, Sadiq Kahn, e dall’altro vuole assicurarsi che Milano sia presa in seria considerazione come possibile sede di EMA ed EBA, che cercano una nuova sede nell’Unione.
Per quanto riguarda il primo motivo della sua permanenza a Londra, il sindaco Sala ha espresso la sua vicinanza d’intenti e la propria ammirazione per il modello gestionale a cui Londra fa riferimento; in un incontro privato col sindaco Kahn, egli ha discusso dei numerosi punti in comune fra le due città, citando in particolare il city planning, che abbia un occhio di riguardo per le aree periferiche e per la riqualificazione di aree verdi, per consentire uno sviluppo futuro sempre più sostenibile, creando di fatto una città multicentrica, proprio sul modello londinese.
Sala ha espresso l’intenzione di attuare un’apertura sempre maggiore verso i giovani ed il loro lifestyle, migliorando la già vasta rete del trasporto pubblico, portando la metropolitana a raggiungere zone anche al di fuori dei confini di Milano, per rendere la città sempre più “appetibile” per i ragazzi che decideranno di trasferirsi lì per frequentare l’università, ed il turismo che, trainato dal successo di EXPO, dallo scorso anno ha subito un incremento del 6%.
In merito alle trattative con le Istituzioni europee, Sala appare entusiasta nel promuovere l’immagine di Milano per renderla la candidata ideale al trasferimento di EMA ed EBA, enfatizzandone i maggiori punti di forza: l’ottima vivibilità; le dimensioni contenute della città, che consentono spostamenti rapidi; la sua posizione conveniente al centro dell’aree mitteleuropea; l’ottimo sistema aeroportuale (col progetto di sviluppo di Linate, che nel 2021 vedrà la percorrenza dall’aeroporto al centro ridotta a soli 13 minuti); l’ottimo sistema educativo, molto attrattivo per gli stranieri, forte delle sue 10 università e delle numerose scuole internazionali; infine il grande sviluppo immobiliare degli ultimi anni, che consente una disponibilità di appartamenti ed uffici a prezzi imbattibili, soprattutto se paragonati a quelli della capitale inglese.
Sala si dimostra conscio della feroce competizione a cui Milano andrà incontro, e chiarisce che ha intenzione di agire rapidamente, portando un dossier al Governo in merito alla sua proposta, per ottenere tutto il supporto possibile dalle istituzioni italiane e con l’Ambasciata qui a Londra.
Il sindaco dimostra la serietà delle sue proposte ipotizzando già i possibili scenari: per l’Agenzia Europea dei Medicinali egli suggerisce come nuova sede la location di EXPO, che è stata ristrutturata per divenire un centro improntato allo sviluppo delle scienze della salute e delle tecnologie, che accolga le più brillanti menti scientifiche nostrane ed internazionali in una tax free zone, mentre per l’Autorità Bancaria Europea propenderebbe per una sede più vicina a Piazza Affari, estendendo tuttavia gli stessi sgravi fiscali di cui godrebbe l’EMA.
( in foto la sede European Banking Authority)
Naturalmente queste trattative e queste negoziazioni, per essere rese ufficiali, dovranno attendere l’inizio del processo di recesso dallo status di membro da parte del Regno Unito, che avverrà solo quando il governo di quest’ultimo invocherà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona.
La Brexit dunque apre nuovi ed inediti scenari non solo nella scena politica internazionale, ma anche all’interno del nostro Paese, che, attraverso gli sforzi di Milano, potrebbe godere di un rinnovato ed inaspettato prestigio nell’ambito dell’Unione, grazie alla necessaria rilocazione di due importanti agenzie dell’Unione Europea.
European Banking Authority a Canary Wharf