REGNO UNITO/FRANCIA – La polizia armata francese ha iniziato a pattugliare i traghetti che attraversano il Canale della Manica, nel tentativo di prevenire attacchi terroristici.
Attualmente il governo francese e quello inglese stanno discutendo le modalità con le quali questi controlli avverranno: il primo è stato effettuato lunedì ma, non essendoci ancora un vero e proprio accordo tra i due Paesi – si stabilirà se sarà compito solo dei francesi sorvegliare tutta la Manica o solo una parte – le forze armate hanno effettuato il pattugliamento via elicottero non appena il traghetto si è avvicinato alle coste francesi.
“I controlli verranno effettuati in maniera casuale ma regolare“, ha detto il portavoce della polizia Lieutenant Pierre-Joachim Antona; quello di lunedì è stato un esercizio per i gendarmi della polizia: i passeggeri sono stati avvisati dell’esercitazione con un messaggio in inglese e francese, dopodiché i controlli sono partiti dal ponte fino ad arrivare alle zone passeggeri.
Non c’è ancora una data entro la quale gli accordi verranno ufficializzati, in quanto la polizia francese non ha giurisdizione in acque inglesi, e dovrà pertanto stipulare un accordo ad hoc con il governo britannico per questo caso particolare; tuttavia, il tutto potrebbe essere reso più semplice sia dallo zelo con cui le forze francesi conducono questi controlli sia dal fatto che i traghetti della Brittany Ferries – quelli che vorrebbero essere sottoposti a questi pattugliamenti periodici – portano tutti bandiera francese, pertanto si trovano sotto la giurisdizione del Paese. Non è ancora chiaro se la Francia voglia estendere i controlli anche ai traghetti con bandiera inglese.
Ciò che resta certo ed innegabile è la volontà di entrambi i Paesi di collaborare e di unirsi contro il terrorismo, per tutelare la sicurezza dei passeggeri e dei cittadini: i controlli alla frontiera francese per coloro che vogliono imbarcarsi per raggiungere il Regno Unito, in seguito ai costanti attacchi terroristici subiti dalla Francia nel corso degli ultimi mesi, sono sempre più meticolosi e lenti, il che porta alla necessità di trovare un’alternativa, che potrebbe essere costituita proprio dai pattugliamenti sui traghetti stessi.