La Brexit sta aprendo scenari che qualche anno fa erano inimmaginabili. La dura politica inglese potrebbe toccare tanti aspetti della vita quotidiana di molti cittadini e non solo. Sono tanti i punti deboli di questo Regno Unito che, nel periodo di sua massima crisi esistenziale si interroga sulle incognite che stanno nascendo giorno dopo giorno dal 23 giugno sino ad oggi. I primi a voltare le spalle al Regno Unito potrebbero essere le banche; secondo quanto dice Anthony Browne, capo della British Bankers Association, il rischio effettivo che i capitali possano spostarsi dalla City verso una città Europea che potrebbe essere Parigi, Vienna o Bruxelles c’è. Questo trasferimento sarebbe dovuto all’incertezza dei rapporti tra Unione e Uk. I rapporti infatti si stanno riempiendo di tensione, nata soprattutto da alcuni atteggiamenti di Theresa May, che si sta muovendo verso l’adozione di una “Hard Brexit”. Il primo ministro inglese vorrebbe limitare la libera circolazione dei lavoratori mantenendo però l’accesso al libero mercato, cosa che all’Unione Europea non va assolutamente bene. La libera circolazione dei lavoratori è il compromesso a cui dovrebbe arrivare il Regno Unito per evitare che la porta del mercato comune europeo venga chiusa, risponde Bruxelles. Questa porta chiusa porterebbe un vento di dubbi su tutto il Regno Unito che non lascerebbero altro scampo a imprenditori e banche, di trasferirsi in Europa per continuare a mantenere i propri diritti che rapporti internazionali tra Uk e Ue potrebbero cambiare. Questa porta chiusa sta facendo nascere altre problematiche all’interno del Regno Unito stesso: oltre ad una fuga delle grandi banche anche alcuni stati starebbero seriamente pensando ad uscire dall’unione di Oltremanica. Questo discorso vale per la Scozia che vorrebbe approfittare di questa situazione per proporre tramite il gruppo indipendentista un referendum per lasciare il Regno Unito. Non solo la Scozia si sta muovendo, anche l’Irlanda sta pensando ad un’unione con l’Irlanda del Nord. Tante incertezze spingono ad un aggiornamento dei libri di storia, nei prossimi due anni, per via della scintilla accesa dalla Brexit, potrebbero succedersi dei cambiamenti straordinari.