Election Day, vincono i repubblicani: Trump è il 45º Presidente Usa

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Le prime notizie già iniziano ad arrivare nella notte, precisamente intorno a mezzanotte. Gli Stati uniti si tingono di Rosso Repubblicano, Donald Trump porta a casa un successo che è stato frutto di un duro lavoro, di una tenacia e forza di volontà incredibile oltre che frutto di una clamorosa rimonta nei confronti della rivale alla presidenza: Hillary Clinton, leader Democratica.
La Presidenza degli Usa torna ad indossare le vesti Repubblicane dopo otto anni esatti, l’ultimo presidente Repubblicano è stato George W. Bush; Donald Trump succede proprio al doppio mandato di Barack Obama, non rieleggibile una terza volta.
Il leader New Yorkese ha superato la soglia dei 270 grandi elettori, necessaria per la vittoria finale alla Casa Bianca, arrivando persino a 306. I Grandi Elettori per ogni stato sono concessi in proporzione alla popolazione. Il più influente è la California, che ne può eleggere 55, segue il Texas, con 38; seguono a 29 New York e la Florida, uno degli Stati in bilico. In queste elezioni sono state di vitale importanza le vittorie repubblicane proprio in tutti gli stati in bilico: Florida e Ohio; altrettanto importanti sono state le vittorie in stati storicamente democratici, come il Wisconsin e Michigan in cui Trump ha trionfato. L’ex First Lady invece si è fermata a 232.
Alla notizia il neo Presidente ha voluto esprimere tutta la sua grande soddisfazione, come riporta Mike Senegar, in un estratto del discorso, Trump ha detto “mi impegno di fronte a ogni cittadino di questo paese a essere il presidente di tutti gli americani. A quelli che hanno scelto di non appoggiarmi in questi mesi, non li biasimo, a voi mi rivolgo per ricevere indicazioni per unirci in un unico paese. Come ho già detto la nostra non è stata una campagna ma un movimento grande e incredibile. Un movimento che raccoglie americani di tutte le razze, religioni e culture, che vogliono rispettare il governo al servizio del popolo”. Il discorso di Trump è stato preceduto però dal Fair Play della Clinton che tramite il suo segretario ha recapitato le sue congratulazioni, riconoscendo la sconfitta a Trump.
Dai risultati di stamattina è emerso già un dato allarmante, uno shock negativo sui mercati finanziari: l’indice Nikkei della borsa di Tokio ha chiuso con un ribasso di circa il 5,4%; un altro dato negativo è stato confermato dalla situazione in Messico, sempre in calo, ma meno rispetto al trend che durante la notte ha rasentato il minimo storico dal 1994 prima di recuperare parte dei punti persi, proprio a testimonianza dei periodi di turbolenza finanziaria. Questo è solo l’inizio del mandato di Trump, che ha quattro anni a disposizione per dare vita, con i suoi propositi ad un nuovo ciclo Usa.