Gualtiero Marchesi e Maurizio Gigola, il Regista che ha riprodotto la vita dello Chef più conosciuto al mondo

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Londra – Ieri sera nella Sede dell’ambasciata a italiana a Londra, alla presenza dell’Ambasciatore, si è tenuta la prèmiere del film Marchesi: the great italian. Il regista e produttore del film ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni, così come il grande protagonista del film: Gualtiero Marchesi. L’intera intervista può essere riascoltata in bodcast al seguente link: http://bit.ly/2gFGvP3 .

Dal film è emersa una grande umiltà del personaggio oltre ad una analisi approfondita del rapporto tra materia e cibo, che è alla base della vita del grande Maestro Gualtiero Marchesi.
In un estratto del film, presente nel link sovrastante, lo Chef pluristellato parla a proposito della sua cucina come cucina della verità, della forma, quindi della materia, e continua “ricordo le critiche, ma io ho perseguito la mia strada inesorabilmente”, il Maestro “ha sempre ascoltato sé stesso e la sua sensibilità, è solo l’incomprensione che crea pregiudizio, poi un po’ alla volta ci si avvicina incuriositi e si cambia: così si evolve il mondo, così si crea la storia.”

Quando ti sei accorto che il tuo mestiere sarebbe stato fare il cuoco?
“quando la passione per la musica mi fece studiare pianoforte ma contemporaneamente lavoravo con i miei genitori; e lavorando iniziai ad appassionarmi. Soprattutto andando a scuola di pianoforte dopo tre anni iniziarono a dirmi “sei disattento” ecc.. quindi smisi, ma sposai una pianista dunque non ho mai abbandonato il mondo della musica completamente, adesso sono circondato da musicisti perché anche i miei figli lo sono.”
Ti consideri uno scultore del cibo?
“Non per essere presuntuoso, ma mi sento artista. Quando ero piccolo disegnavo bene, ma i miei preferirono mandarmi a fare il perito tecnico meccanico. Poi per fortuna iniziai a lavorare in sala grazie a mia mamma a 17 a St Moritz e da li è nato tutto”
Tu sei anche iniziatore di una fondazione che si apre ai giovani, che consiglio ti senti di dargli?
“Il mio consiglio è quello di intraprendere una buona scuola, dove si va e dove si frequenta, non per forza una istituzione, ma come me che ho frequentato io, relazionarsi in tanti ristoranti facendo esperienza.
Quale è il piatto migliore che deriva dal rapporto di semplicità, velocità e perfezione?
“Io adoro gli spaghetti, un goccio d’olio e un po’ di pecorino grattugiato, più si è semplici e più la materia prima deve essere perfetta.”
Queste erano le parole del Maestro Gualtiero Marchesi, a seguire invece le parole del Regista del film sulla sua vita: Maurizio Gigola.


Perché era necessario un film del genere sulla vita del cuoco Milanese?
“Perché tratta di un momento storico importante della nostra cultura. Il cuoco è passato da una cucina familiare che comprendeva semplici piatti, ad un’alta cucina internazionale. Il suo grande merito è quello di aver aperto un grande discorso sulla cucina, portandola a toccare un momento di alta sensorialità in cui i suoi piatti diventano opere d’arte. In questo film parliamo dell’uomo tramite i suoi vizi e le sue virtù, tramite il coraggio, l’ambizione e la paura di perdere equilibrio nelle cose che produce.
Il film descrive anche l’Italia e i suoi microclimi, la sua grande diversità e la sua grande tradizione di salumi, formaggi e pasta.
Per questa ed altre interviste complete visitate i nostri portali londononeradio.com e italoeuropeo.com oltre che le rispettive pagine facebook: http://bit.ly/2fmHCAq e http://bit.ly/2fmJAkg .