Londra (di Chiara Fiorillo)
Un sondaggio condotto all’inizio del 2016 ha riportato che circa un quarto dei senzatetto di Londra fa uso regolare di spice, una droga sintetica simile alla marijuana.
James Alexander, un quarantenne, ricorda di aver provato la droga per la prima volta quando era in prigione. “La chiamo la droga del suicidio,” dice lui, descrivendo il suo effetto: uno stato di trance che rende anche i movimenti difficili.
La spice, che è più economica della marijuana, è stata a lungo la droga scelta nelle prigioni inglesi; il suo effetto, è stato notato, ha però portato un aumento della violenza tra i detenuti.
Nickie Aiken, membro del Consiglio dei Ministri per la Protezione Pubblica presso il Westminster City Council, ha detto che i senzatetto di Westminster vengono avvicinati sempre più dai trafficanti e invogliati a comprare spice. Questo problema, ha sottolineato lei, è in continua crescita e non sembra potersi arrestare a breve.
Circa il 22% dei 430 senzatetto che si trovano negli ostelli di Westminster ha fatto uso di questa droga almeno una volta: questo numero, secondo Aiken, sarebbe stato vicino allo zero un paio di anni fa.
All’inizio dell’ottobre 2016, Nick, un senzatetto, è morto subito dopo aver preso la droga. Will, un suo amico, lo ricorda con dolcezza, sottolineando gli effetti terribili della spice: allucinazioni e perdita di controllo sia del corpo che della mente. Isobel McKenna, la manager dell’ostello dove Nick viveva, afferma che diversi suoi clienti hanno fatto uso di spice.
Questa droga, che era prima diffusa nel nord dell’Inghilterra, sembra essere migrata verso sud in particolar modo dopo essere stata vietata dalla legge. I volontari che lavorano con i senzatetto hanno confermato che gli effetti della spice sono imprevedibili in quanto, chi ne fa uso, può diventare davvero molto aggressivo e assumere atteggiamenti violenti.
Aiken, che ha esortato la polizia ad arrestare quanti più spacciatori in zona Westminster, ha aggiunto che ci sono stati moltissimi incidenti e chiamate di emergenza a causa dell’uso di questa droga. L’intensità della spice, tuttavia, ha concluso il membro del Consiglio dei Ministri, è qualcosa di cui le organizzazioni benefiche e gli organi di controllo non hanno mai avuto esperienza prima. E se non si riesce a frenare chi diffonde questa droga sintetica, il problema potrebbe diventare sempre più grave.