Londra – di Chiara Fiorillo
Theresa May e Boris Johnson stanno cercando di alleviare le tensioni con l’Unione Europea riguardo Gibilterra; dopo una serie di discorsi e discussioni nei giorni passati, il parlamento inglese ha respinto l’idea di un intervento militare con la Spagna, che da anni ha contestato il comando dell’Inghilterra sul territorio gibilterriano.
Theresa May e Boris Johnson hanno fatto accenno ad un approccio più formale e conciliatorio con la Spagna e con il resto dell’Unione Europea per stabilire le relazioni tra i diversi paesi, pur affermando di non aver intenzione di cedere Gibilterra.
A seguito della pubblicazione delle linee guida del comitato UE, il primo ministro inglese ha ricevuto molte critiche dure. Tra queste, il Ministro degli Esteri spagnolo ha affermato: “Someone in the UK is losing their cool” (“Qualcuno in Inghilterra si sta arrabbiando”). Michael Howard, ex leader del Conservative Party, ha definito l’approccio della May un “jaw-jaw”. E, come la May ha affermato, “un jaw-jaw è meglio di un war-war”.
Nel frattempo, Boris Johnson ha preparato un incontro con la sua controparte tedesca, Sigmar Gabriel, con cui parlerà dei futuri rapporti tra l’Inghilterra e Gibilterra.
Howard ha affermato, domenica scorsa, che l’Inghilterra dovrebbe usare la sua potenza militare per difendere Gibilterra. Nonostante ciò, un portavoce di Downing Street ha affermato che non ci sarà alcun intervento militare simile alla Guerra delle Falkland per garantire il controllo dell’Inghilterra su Gibilterra.
Esteban Gonzales Pons, che guida la delegazione spagnola nel parlamento europeo, ha affermato: “La Brexit sarà molto negativa per l’economia di Gibilterra. Tutti i businesses si sposteranno in Andalusia e probabilmente a Malta.”
Nonostante ciò, Theresa May ha confermato che il governo inglese lavorerà a stretto contatto con quello gibilterriano, per garantire che gli accordi e le trattative con l’Unione Europea siano i migliori sia per il Regno Unito che per Gibilterra.
Quando un giornalista le ha chiesto se volesse andare in guerra con la Spagna, così come Margaret Thatcher andò in guerra per le Falklands, Theresa May ha risposto, sorridendo: “Ci stiamo concentrando a parlare col resto dell’Unione Europea, iniziare le trattative e assicurarci che alla fine degli accordi il risultato sarà sia negli interessi del Regno Unito che di Gibilterra. E, io penso, questo risultato sarà favorevole anche per tutti i 27 paesi membri dell’Unione Europea.”