La voce di Ivana Bartoletti su Brexit e imminenti elezioni

0
4643

di Giulia Mele

“Se volete sentirvi veramente a casa la cosa migliore è la politica”, è così che tutto è iniziato a Londra per la laburista Ivana Bartoletti, che è stata ospite sabato 20 Maggio negli studi di London One Radio.

Italiana, classe ’79, si è unita al partito laburista poco dopo essersi trasferita nella capitale quasi dieci anni fa, e da un anno oramai è impegnata nella difesa dei diritti degli europei nel Regno Unito, da quando il 52% degli inglesi ha votato per il leave.

“Il primo impegno nella politica è stato candidarmi alle elezioni europee del 2014, quando cominciava ad aleggiare l’idea del referendum sull’Europa e a me piaceva essere una voce per tutti gli europei che abitano qui a Londra.”

L’anno scorso la Bertoletti ha lavorato con Sadiq Khan con cui si era candidata alle elezioni per la London Assembly, e adesso sta investendo tutto il suo impegno politico sul post referendum, collaborando con il Labour Movement for Europe e l’Open Britain per lavorare su una Brexit che non sia hard.

“Londra in questi anni è cambiata, dalla città aperta a tutti che è sempre stata a quella invece scenario del terribile dibattito sul referendum, degli episodi di razzismo, così impegnarmi nel partito era per me un modo di ringraziare una città che mi ha dato così tanto, e che io vorrei rimanesse così com’è: aperta, multiculturale, e il centro dell’innovazione e dei talenti a livello mondiale.”

Un cambiamento sostanziale secondo la Bartoletti dovrà necessariamente e naturalmente esserci, ma sembra che Theresa May, che i sondaggi danno per favorita, non l’abbia ancora veramente preso in considerazione dal momento che non v’è fatta menzione di alcun piano in tutto il manifesto del partito.

Ad un anno dal risultato del referendum sono ancora tanti e grossi i punti di domanda su quello che avverrà,  “è indiscutibile il desiderio di cambiamento che gli inglesi stanno maturando da tempo, e che in parte Brexit ha fatto emergere, verso una società più giusta ed equa”, osserva Ivana Bertoletti, che auspica ad una ridistribuzione equa del potere e dei salari, in una società come quella londinese dove coesistono stili di vita agli antipodi che corrono parallelamente.

“Se prendi il pullman ad Hackney alle 5 di mattina incontri tutte quelle persone che hanno appena concluso il night shift, e poi banchieri milionari che invece lavorano nella City.”

Del grande fenomeno della globalizzazione sembra quindi che ne abbia beneficiato solo una parte della cittadinanza, ma questo non vuol dire che non ci sia tempo e possibilità di cambiare le cose – è infatti la strada che ha scelto Emmanuel Macron e lo ha portato a vincere con successo le elezioni.

Da un anno i cittadini europei nel Regno Unito vivono in un limbo, e alle elezioni dell’ 8 giugno quelli inglesi secondo la laburista si troveranno a scegliere fra una partito che nega in toto quello che veramente è Brexit e ciò che implicherà, e dall’altra parte un partito che sta cercando di trovare una soluzione equa per tutti ai problemi odierni.

“Se vogliamo sopravvivere alla Brexit questo paese dovrà prendere un’altra forma, e sarà quella di un paese senza regole e senza tutele sociali, dal momento che è impossibile pensare che uscendo da mercato europeo tutto rimanga invariato”.

D’altra parte è necessario che anche gli europei qui residenti si diano da fare, “perché dobbiamo far sentire la nostra voce e unire le forze contro una hard Brexit”.

Potete ascoltare il podcast dell’intervista qui.