Londra- ( Francesca Salimbeni) “Nessun europeo, che viva legalmente da cinque anni in Gran Bretagna, sarà costretto ad andarsene” quando la Gran Bretagna lascerà l’Unione Europea nel 2019. Gli europei riceveranno uno ‘settled status’, cioe’ uno status di residenza permanente, in base al quale godranno degli stessi diritti dei cittadini britannici, tranne il diritto di votare alle elezioni politiche (dove e’ possibile farlo aquisendo la cittadinanza inglese).
Queste le parole della May davanti alla Commissione Europea, ma non convingono del tutto.
Michel Barnier capo negoziatore della Ue freddamente replcia : “Il nostro obiettivo per i diritti degli europei è lo stesso livello di protezione di cui godono sotto le leggi Ue. C’è bisogno di più ambizione, chiarezza e garanzie rispetto alla posizione espressa stamane dal Regno Unito”.
E anche dalla parte dei laburisti c’e’ uncerto dissenso, Corbin infatti dice che e’ troppo poco e troppo tardi, queste parole dovevano essere fatte un anno fa non ora.
Inoltre, l’Ue vorrebbe che la protezione legale degli europeo residenti in UK fosse affidata, come più alta istanza giudiziaria, alla Corte Europea. La Gran Bretagna non vuole che la Corte Europea non abbia più competenza sul proprio territorio e sulle proprie leggi.
Cosi’ il buon tentativo della May viene congelato, da entrambi i fronti, da un lato una minima speranza, dall’altro ancora tutto incerto il futuro dei cittadini europei, che intanto nell’indecisione cercano altre mete.
Questo e’ solo uno dei punti da sciogliere, e siamo ancora all’inizio…. ancora tanta incertezza, ancora tante instabilita’.