Londra – ( Federica riccobono) – Quanto costerebbe alla Gran Bretagna uscire dal mercato unico europeo? Una relazione del Centro per la Ricerca Economica e Business, commissionata dalla campagna anti-Brexit Open Britain, ha calcolato il potenziale costo per l’economia britannica quando lasciera’ il mercato unico, sarebbe tra £ 25bn e £ 36bn all’anno.
Se l’accesso al mercato dei servizi è limitato, lo scenario previsto è una perdita tra l’1,4% e il due per cento del PIL, ovvero tra £ 25bn e £ 36bn all’anno.
Comunque si calcochi e’ sicuramente un colpo netto all’econima, e un duro colpo per i fornitori di servizi finanziari, IT, telecomunicazioni e trasporti, che registreranno perdite all’esportazione del 15 per cento o più o di 21 miliardi di euro a 30,5 miliardi di sterline.
Il vice primo ministro liberale del Liberal Democratico Nick Clegg, sostenitore della campagna Open Britain, ha dichiarato: “Questa relazione espone quello che è in pericolo se Theresa May non riesca a rispettare la sua promessa di realizzare un accordo commerciale con gli stessi vantaggi come l’adesione al singolo Mercato.”
“Il commercio veramente libero non è solo libero da tariffe, ma riduce le regole e la burocrazia, qualcosa di particolarmente importante per i servizi che costituiscono l’80% della nostra economia”.
Il primo ministro Theresa May ha dichiarato nel mese di gennaio che il Regno Unito “non può” rimanere nel mercato unico in quanto significherebbe effettivamente “non lasciare l’UE”, ma ha detto che spingerà per “il commercio più libero possibile” con i paesi europei.
Praticamente uscire dalla Brexit significa piu’ tasse, piu’ spese per chi abita in UK e piu’ caro vita. Insomma la Brexit incomincia a farsi sentire nelle cose concrete, nei portafogli della gente.