Londra ( Grazia Losole) – Il Parlamento Europeo boccia la proposta post-Brexit del governo di Londra per la creazione dello status di cittadini UE in Gran Bretagna.
Il rischio di incontrare il veto dei partiti politici europei ad ogni disegno che non preveda una condizione di piena reciprocità è stato sottolineato dagli stessi Europarlamentari. Il pericolo sarebbe quello di creare cittadini di serie B costretti a vivere in uno stato di “preoccupante e costante incertezza”.
I rappresentanti dei quattro principali Europartiti (Guy Verhofstadt – Alde, Manfred Weber – Ppe, Gianni Pittella – S&D, Gabi Zimmer – Gue e Ska Keller – Verdi) hanno sottolineato che l’offerta presentata dal primo ministro britannico May, benché reputata molto generosa da Londra, non incontra affatto i diritti dei cittadini Europei in Gran Bretagna.
Ad un anno dal referendum Brexit, restano ancora irrisolti innumerevoli problemi legati alla condizione degli studenti e dei lavoratori cittadini Europei che hanno intenzione di continuare a risiedere – o trasferirsi – nel Regno Unito.
L’accordo auspicato dal Parlamento Europeo per quanto riguarda la mobilità prevedrebbe una recessione lenta, ma che abbia fatto progressi notevoli prima che venga ridefinito il rapporto Unione Europea – Regno Unito nel suo complesso. “Il calendario dei negoziati termina il 30 marzo 2019” si legge nel documento sottoscritto dai presidenti dei quattro maggiori partiti politici europei “e non approveremo alcuna estensione di questo termine, perché ciò implicherebbe lo svolgimento delle elezioni europee nel Regno Unito nel maggio 2019. Una situazione semplicemente impensabile”.
Il progetto europeo, fin dai suoi albori, prevede l’estensione dei diritti dei cittadini comunitari in tutti i Paesi UE, non la loro riduzione. Da qui la risposta secca dell’Europarlamento e la minaccia all’utilizzo del veto qualora gli interessi degli Regno Unito non incontrino le priorità dell’Unione Europea sul rispetto di diritti e valori fondamentali di basi dei cittadini Europei.