Finite le speranze per Charlie Gard i genitori : ” Lo volevamo aiutare… ora lo lasciamo con gli angeli!…

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Londra- ( Francesca Santimbeni) –

Charlie e’ morto, la presa e’ stata staccata. Una lunga corsa contro il tempo. Le speranze soffocate dalle molte carte di tribunali. Due genitori mai arresi con la dignita’ di chi ama.

  • Dopo una battaglia legale durissima, i genitori del piccolo Charlie, hanno dovuto arrendersi, hanno ritirato la richiesta all’Alta Corte di Londra di poterlo trasportare negli Usa per tentare una nuova terapia. “Non c’è più tempo”, hanno detto tra la disperazione i genitori. Il caso Charlie aveva tenuto tutti con il fiato sospeso, aveva riacceso come in questi casi la questione dell’Eutanasia.

Il piccolo Charlie affetto da deplezione mitocondriale una rarissima malattia di cui si sa poco e che per ora sono solo riscontrati 16 casi al mondo. Non si tratta di una sola patologia, ma di un gruppo di malattie genetiche caratterizzate da una forte diminuzione del contenuto di Dna mitocondriale nelle cellule. In pratica non si sviluppano gli organi che regrediscono fino a far morire il paziente.

Una piccola speranza era venuta dagli USA, ma troppo tardi ormai, -non c’e’ piu’ tempo- . Le parole strazianti della madre Connie Yates davanti all’alta corte, sono una carezza per suo figlio : “Siamo profondamente dispiaciuti per non essere riusciti a salvarti, ma ti amiamo moltissimo e continueremo a farlo in futuro”.

E cosi la parola passa al giudice ‘Mr Justice’ Nicholas Francis che conferma cio’ che aveva detto 11 Aprile mettendo fine alla vicenda del piccolo Charlie Gard (staccare la presa) . Ha aggiunto anche che :” Nessuno puo’ comprendere il dolore dei genitori, nessuno”. Riguardo all’opinione pubblica e al frastuono creato il giudice continua :”l’opinione pubblica si e’ basata su incomprensioni. Voglio pagare un tributo a Chris e Connie. Nessun genitore avrebbe potuto fare di più”. Ma anche l’ospedale aveva le sue ragioni, ha ribadito il giudice, e si è comportato in modo corretto. Charlie non e’ mai stato vittima del sistema inglese.”

La disputa con l’ospedale – Il Great Ormond Street Hospital e’ uno dei piu’ famosi al mondo – l’ospedale pediatrico londinese, famoso per essere “l’ospedale di Peter Pan”, aveva chiesto al tribunale di staccare la presa al piccolo Charlie era stata presa in seria considerazione, proprio perche’ e’ un ospedale rinomato. Ma la questione e’ girata intorno a quello che viene definito il “child’s best interest”, l’interesse del bambino.

La tesi dei medici, approvata dai giudici in tutti i passaggi, è stata quella che essendo Charlie allo stato finale della malattia, aveva diritto a una morte dignitosa senza accanimento terapeutico.

Per questo chiedevano di staccarlo dal respiratore che ha tenuto in vita il bambino, sempre sedato, fin dallo scorso settembre. A una prima decisione i genitori hanno fatto ricorso ad aprile.

Inutili il ricorsi dei genitori, speranze che diventavano un miraggio. Ma va dato atto che i genitori, hanno fatto tutto quello che era necessario per il loro bambino. Charlie ora li guardera’ dal cielo.

E alla fine il suo nome e la sua scimmietta, rimagono il simbolo di un bambino mai cresciuto, rimarranno come testimonianze di una atroce domanda, che forse non ha una risposta : ” cosa e’ vita’, quando e’ vita’… chi ha diritto di staccare la presa…. chi ha il diritto di scegliere per la vita e chi no.