Londra (Gianmaria Recanatini) – La seconda fase dei negoziati dei negoziati tra Ue e Regno Unito sulla Brexit si è conclusa senza sostanziali progressi ne accordi di massima raggiunti: l’appuntamento è rinviato al 28 agosto per il prossimo round.
La Commissione europea chiude all’ipotesi “prematura” di fare concessioni a Londra e soprattutto chiede ai britannici di chiarire la loro posizione sui temi chiave della discussione in questo primo frangente: in particolare le garanzie da dare ai cittadini europei che risiedono nel Regno Unito e gli impegni finanziari da rispettare dopo l’uscita. Sui quali Londra dal canto suo auspica “flessibilità” da parte di Bruxelles. Sul primo punto, quello dei cittadini, resta “una divergenza fondamentale”, spiega il capo negoziatore dell’Ue, Michel Barnier. Pomo della discordia, il ruolo della Corte di giustizia europea, che per Bruxelles dovrebbe mantenere la competenza sui diritti degli europei residenti nel Regno Unito.
Per quanto riguarda invece il ‘conto’ da pagare per l’uscita, i britannici hanno scelto di limitarsi ad ascoltare. I negoziatori della Commissione si sono presentati non con una cifra precisa ma con una lista di elementi da considerare per calcolarla. I britannici hanno ascoltato e fatto una sfilza di domande, ma senza presentare ancora un loro punto di vista. “Per progredire nel negoziato tuttavia – attacca Barnier – abbiamo bisogno di chiarimenti da parte loro”. “Entrambi abbiamo riconosciuto che ci sono obblighi finanziari”, ammette il ministro britannico per la Brexit, David Davis, ma per una soluzione “serve flessibilità reciproca“.
“Siamo incoraggiati dai progressi” fatti su tutti i vari dossier prioritari della Brexit, ossia i diritti dei cittadini, gli obblighi finanziari e il rapporto con l’Irlanda, ha affermato Davis al termine del secondo round di negoziati a Bruxelles. “Ci sono molte cose su cui essere positivi”, ha sottolineato, e “speriamo che manterremo questo modello” di negoziati anche nelle prossime settimane.
“Abbiamo bisogno di chiarimenti sui diritti dei cittadini, sugli impegni finanziari, dell’Irlanda del Nord”, ha invece scandito il capo negoziatore dell’Ue Barnier. “Progrediamo meglio – ha sottolineato – quando le nostre posizioni rispettive sono chiare”. Per Barnier in particolare il ruolo della Corte di giustizia europea “resta una divergenza fondamentale sulla maniera di garantire i diritti dei cittadini”. Quanto agli impegni finanziari “un chiarimento della posizione britannica è indispensabile per fare progressi su questo dossier. Vogliamo un’uscita ordinata e questo impone di saldare i conti”.