Londra (Grazia Losole) – Nella giornata di oggi il Ministro degli affari esteri italiano, Angelino Alfano, è stato in visita a Londra per una riunione ministeriale sul tema Libia. Stati Uniti, Russia e Francia e Italia, Egitto e UAE i protagonisti dell’incontro preparatorio per una riunione ad alto livello convocata dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, per tracciare una nuova Road Map per il Paese. Successivamente il Ministro degli esteri del governo Gentiloni ha avuto modo di confrontarsi, in un incontro bilaterale, con l’omologo egiziano Sameh Shoukry ed il Foreign Secretary britannico Boris Johnson, per discutere del caso Giulio Regeni.
Durante un breve punto stampa nazionale tenutosi presso la Residenza dell’Ambasciatore italiano a Londra, il Ministro Alfano ha avuto modo di raccontare quali sono stati i risvolti degli incontri odierni e quali, ancora, gli obiettivi fissati.
Sulla questione libica si è rafforzato “il punto di vista italiano secondo il quale troppi mediatori non producono risultati” proponendo quindi una formula che preveda una “reductio ad unum dei formati negoziali che consenta di essere molto efficaci dal punto di vista della stabilizzazione della Libia così che ci sia un solo mediatore che tratta per tutti”. L’obiettivo è quello di arrivare alle elezioni entro un anno, partendo dalla consapevolezza che la Libia è passata dal “re Gheddafi” al caos e che quindi “questa esperienza democratica va costruita bene perché da questa vogliamo ottenere la stabilità della Libia”.
Il punto cruciale sul quale il Ministro Alfano insiste è quello dei diritti umani. Afferma infatti che “siamo stati campioni del mondo di umanità salvando centinaia di vite umane e mantenendo l’Italia al sicuro e ne siamo orgogliosi” aggiunge inoltre che “stiamo finanziando dalla Farnesina delle ONG che possano andare a verificare gli standard in ambito dei diritti umani dei migranti presenti nei campi”.
Sulla questione Regeni è stato ribadito come l’invio dell’ambasciatore italiano in Egitto, Giampaolo Cantini, abbia “lo scopo di rafforzare la nostra pretesa di verità e che non ci accontentiamo di nulla che sia meno della verità” aggiunge poi il Ministro “la nostra volontà è quella di accentuare il più possibile la cooperazione giudiziaria e l’ambasciatore Cantini ha delle istruzioni precise affinché questa cooperazione giudiziaria sia efficace ed orientata al successo”. È stata discussa anche la questione dell’arresto del consulente legale della famiglia Regeni, l’egiziano Ibrahim Metwaly. La vicenda tocca la sensibilità pubblica ed il governo italiano è pronto a seguire molto attentamente la questione, benché si tratti di un caso che non riguarda un cittadino italiano.
Per quanto concerne invece il confronto con Boris Johnson, è stato evidenziato dal Ministro che Giulio Regeni, oltre ad essere un cittadino italiano, sia stato anche un ricercatore del Regno Unito e dell’Università di Cambridge. Angelino Alfano ha dunque messo in evidenza la richiesta di collaborazione avanzata all’ambasciatore del Regno Unito al Cairo, affinché collabori con Cantini per giungere ad una verità a cui dev’essere interessata anche l’Università di Cambridge.