Londra – Rosita Pirulli
Theresa May, Primo Ministro inglese, si troverà a Firenze il 22 settembre. Dopo le migliaia lamentele europee contro l’inefficiente lavoro del Regno Unito sui negoziati Brexit, ecco che Theresa May prenota il volo per l’Italia. Ebbene si, l’attuale leader dell’Inghilterra terrà una conferenza nella famosa città italiana, tentando di stringere patti ‘speciali’ post-Brexit con uno dei Paesi europei.
La scelta della May, però, è sembrata in un primo momento incoerente. Perciò analizziamo alcune domande in merito:
Perché proprio il 22 settembre?
Quella data anticipa il quarto round dei famosi colloqui tra le due Unioni, che avverrà il 25 settembre presso Bruxelles (sede centrale del Parlamento dell’UE), che in realtà era stato programmato per l’imminente settimana. A riguardo, alcune fonti europee sostengono che il prossimo round sia stato spostato di proposito affinché la May possa tenere questo incontro, cosa negata da un suo portavoce.
Perché dare così tanta importanza a questo evento rispetto alla quarta assemblea con l’intera Commissione europea?

A Firenze, la leader inglese vuole discutere sulle future negoziazioni che interessano migliaia di cittadini italiani residenti nel Regno Unito così come i tanti inglesi che abitano la nostra nazione. Downing Street, però, non ha voluto mostrare i punti cardine che guideranno l’intera discussione con i responsabili del governo italiano e ha in cambio assicurato che questo incontro potrà spingere il Regno Unito e l’UE ad uscire dal quarto round con delle soluzioni pratiche.
Ne segue che le tempistiche di negoziazione accelereranno?
No. Anzi, si discute di ritardi e non di anticipi, definendo una mentalità quasi del tutto controcorrente al tipico arrivare un’ora prima di un appuntamento ‘all’inglese’. Infatti, a Downing Street si è ribadito che i maggiori capi dei Consigli inglese ed europeo avevano già assodato che verrà consegnato maggior tempo, e quindi maggiore flessibilità ai negoziatori, in modo da uscire fuori dal referendum senza ferite profonde.
Ritornando al 22 settembre, Theresa May per un simile meeting ha scelto Firenze, e come mai non Roma, la capitale d’Italia?
Due grandi città, quelle italiane, ma Firenze pare significhi molto di più per il Primo Ministro May, il cui portavoce ricorda gli antichi rapporti commerciali che la legavano all’intera Europa ed in particolare al Regno Unito. Una Firenze che ha visto anche andar via suoi grandi mecenati della cultura, come Ugo Foscolo che trovò rifugio in una Londra accogliente che ha subito riconosciuto il suo talento, riservandogli anche qualche bastone tra le ruote come la difficile situazione economica, un po’ come i migranti italiani di oggi.
Scelta, perciò non casuale quella della May, che celebrerà un unione lunga da secoli e con l’aspirazione di consolidarsi maggiormente in questo periodo storico, garantendo così stabilità ad entrambi cittadini italiani ed inglesi.