
Londra (Rosita Pirulli)
16:36 – Il discorso tenuto da Theresa May a Firenze questo pomeriggio sembra esser stato un ordigno che smuoverà le acque del lungo processo di negoziazioni con l’UE. I primi risultati si potranno scoprire il 25 settembre, durante il quarto round dei ‘Brexit Talks’ a Bruxelles, dove si riunisce solitamente l’intera Commissione Europea.
Da quanto si è potuto capire dal discorso della May, c’è necessità di adottare un approccio con l’UE che sia diverso dai modelli scelti dal Canada o dalla Norvegia. Bisogna essere creativi e immaginari, ‘openminded’, insiste la May, se si vuole raggiungere un traguardo che rispetti sia il Regno Unito che l’UE.
Spiega successivamente il motivo per cui non si vogliono utilizzare le modalità delle nazione prima citate:
‘L’adesione all’area Economica Europea’ – come la Norvegia – ‘significherebbe per il Regno Unito adottare nuove regole comunitarie. Regole su cui, in futuro, avremo poca influenza e nessun voto. Una simile perdita di controllo democratico non potrebbe funzionare per il popolo britannico. Temo che inevitabilmente porterebbe attriti e poi una dannosa riapertura della natura del nostro rapporto nel prossimo futuro […] Per quanto riguarda un accordo di libero scambio in stile canadese, dobbiamo riconoscere che questo è l’accordo di libero scambio più avanzato che l’UE ha ancora concluso […] Ma rispetto a quello che esiste oggi tra la Gran Bretagna e l’UE, ciò costituirebbe una tale restrizione al nostro reciproco accesso al mercato che non beneficerebbe le nostre economie.’
Di conseguenza ci si aspetta un’ Unione Europea che accetti il biennio di transizione dopo l’uscita britannica nel 2019, mentre l’Inghilterra continuerà a pagare la sua somma di 20 miliardi di euro fino al 2020.
Ci si aspetta che la Corte di Giustizia europea non interferisca nei dibattiti commerciali tra UE e UK, così come i tribunali britannici. In questo caso la May spera che entrambe le parti possano trovare un meccanismo appropriato che possa risolvere le controversie.
E infine ha voluto ripetere ai 600.000 italiani, così come al resto delle famiglie europee residenti in Regno Unito, che gli inglesi vogliono che restino, ringraziandoli del loro contributo che continuano ad offrire alla nazione. Per questo, la garanzia dei diritti ai cittadini europei rimane il suo primo punto cardine su cui discutere ed ottenere durante le negoziazioni.
15:29 – A Firenze la May ha avanzato proposte circa il biennio di transizione dopo l’uscita nel 2019. Secondo il Leader inglese, l’Inghilterra vorrebbe che gli accordi di accesso al mercato dell’UE si applichino anche in quel periodo. Al tempo stesso garantisce che l’Inghilterra verserà la sua ‘giusta quota’ nel bilancio europeo.
15:19 – Ad aprire il Q&A è stata una giornalista italiana che ha chiesto cosa cambierà per i 600.000 italiani che abitano l’Inghilterra. La May ha risposto chiarendo nuovamente la sua volontà di lasciare intatti i diritti dei cittadini europei in Inghilterra. Poi ha aggiunto che ci sono molti italiani nel suo collegio elettorale.
15:11 – Theresa May fa un passo in avanti? Dice che i tribunali britannici dovrebbero tener conto dell’operato della Corte di Giustizia Europea sui diritti dei cittadini europei anche dopo la Brexit.
15:04 – Intanto ‘Shared history, shared challenges, shared future’ è lo slogan dell’evento organizzato dal Primo Ministro inglese.
15:00 – L’Inghilterra deve essere di larghe vedute il più possibile circa i legami di sicurezza con l’UE, dice la May. La Gran Bretagna propone un nuovo trattato sui problemi di sicurezza tra il Regno Unito e l’UE
14:52 – Nessun dazio, dice la May. Bisogna essere creativi e pratici affinché si possa creare una partnership economica che rispetti l’Inghilterra e l’UE. Entrambi sono molto potenti economicamente quindi ‘non c’è alcun bisogno di imporre dazi’.
14:48 – Theresa May dice di voler instaurare una partnership speciale con l’UE dato che a breve non saranno più parte del mercato unico e della famosa ‘Custom Union’.
14:46 – A Firenze il Primo Ministro inglese spiega il motivo per cui gli inglesi hanno votato in favore al referendum: ‘Vogliono più diretto controllo delle decisioni che colpiscono la loro vita’ – e ha poi aggiunto: ‘L’Inghilterra non si è mai sentita a casa stando nell’UE e non è mai stata parte integrante della nostra storia nazionale.’
14:36 – Theresa May dice che l’Italia si trova in difficoltà migrazione. Assicura poi che l’Inghilterra sta lavorando con l’Italia per affrontare questo problema.
14:29 – Downing Street ha rilasciato alcuni paragrafi del discorso di Theresa May. Uno dei massimi punti su cui il Leader inglese insisterà sarà il rapporto tra l’UE e UK basato sulla creatività e immaginazione:
‘Gli occhi del mondo sono su di noi ma se possiamo essere creativi e immaginari sul modo in cui stabiliremo questo nuovo rapporto… Credo possiamo essere ottimisti sul futuro che possiamo costruire per il Regno Unito e per l’UE’
Alle 2.15pm BST di quest’oggi, Theresa May terrà il suo discorso sulla Brexit a Firenze, presso la basilica di Santa Maria Novella. Il Primo Ministro inglese si è finalmente recato in Italia per discutere sui futuri accordi e rapporti che si dovranno instaurare con l’UE dopo la definitiva uscita nel 2019.
Tuttavia, prima ancora di recarsi presso la sede scelta, il clima che si è instaurato in piazza dinanzi la basilica non è del tutto favorevole alla May. Infatti, chi accoglierà il Primo Ministro inglese sono i sostenitori europei, che oggi hanno indetto una piccola protesta a sostegno dell’UE. Riuscirà la May a placare i loro animi con le sue proposte?
Stando alle ultime dichiarazioni, il leader inglese in questo discorso terrà presente la sua volontà di lasciare intatti i diritti dei cittadini europei che abitano il Regno anche dopo marzo 2019. Resta ancora aperto il dibattito se saranno i tribunali europei o britannici a garantire i diritti ai cittadini europei. Questo sarà uno dei punti cardine del discorso ma non l’unico, perché saranno previsti temi quali la somma che il Regno Unito dovrà pagare all’UE una volta abbandonata, così come chiarimenti sui due anni di transizione richiesti dopo l’uscita.
In quest’ultimo caso il Regno Unito richiede un biennio di transizione durante il quale continuare ad usufruire della libera circolazione, avere accesso al mercato unico ma al tempo stesso iniziare negoziazioni con paesi terzi, cosa non prevista dalle procedure europee. Infatti, è inaccettabile, come lo stesso Michael Barnier (responsabile dei negoziati Brexit per l’UE) ha affermato. Perciò l’UE si aspetta dalla May che il Regno Unito rimanga sotto le condizioni europee durante quel periodo, se vuole a tutti costi mantenere salde le aziende.
Circa l’aspetto economico, invece, Theresa May sembra sia d’accordo nel concedere 20 miliardi di euro per sdebitarsi del famoso ‘Brexit Bill’. Un passo da non sottovalutare perché abbastanza utile per progredire con i negoziati. Ma stando alle ultime somme tirate da Bruxelles, l’UE si aspetta un importo pari a 50 o anche 100 miliardi di euro, affinché l’Inghilterra possa coprire i presiti, o debiti di progetti organizzati dall’UE, che sono tuttora in attesa di pagamento.