Londra ( Laura Costiera) – Dopo che l’agenzia del farmaco EMA si spostera’ da Londra ad Amsterdam, 900 persone , posti di lavoro e possibilita’ economiche importanti salutano la capitale inglese dopo la Brexit. Ma come ha detto il negoziatore Michel Barnier, la Brexit e’ Brexit in ogni settore. Queste parole sono una lama che si infila nello spesso muro di parole e parole detti in questi mesi. La decisione e’ presa e si porta avanta senza indugio e’ la sostanza delle parole di Barnier, il quale forse si dimentica quante problematiche ci saranno con questa Brexit nell’economia globale del paese.
Dall’altra parte il primo ministro Theresa May – sottolinea che e’ stato uno dei più grandi conflitti di contesa da quando abbiamo votato – ma il governo è apparentemente pronto a pagare un disegno di divorzio sulla Brexit più alto. Theresa May ieri ha incontrato i ministri per discutere cosa dovrebbero fare, dato che l’UE non inizierà i colloqui fino a quando i fondi non saranno concordati. In precedenza si pensava che la Gran Bretagna si fosse offerta di pagare 20 miliardi di sterline , ma l’UE ha chiesto 40 miliardi di sterline.
Il governo starebbe anche a pagare di piu’ ma solo sotto una condizione: se ciò significa che possono iniziare i colloqui su una base commerciale. I
Qualsiasi cifra concordata dipenderà anche dal fatto che il Regno Unito stia ottenendo un accordo giusto e stabile alla fine dei negoziati. La May fa una proposta di pagare 38Bn – 15Bn in meno da quanto richiesto dall’EU, (offerta che sembra piu’ una provocazione che una decisione vera) ma sempre in vista di un grosso favore e certezze per l’UK.
Insomma, si sapeva, alla fine e’ solo un fatto di soldi, commerciale e accordi. Ancora tutto da fare e decidere, come due pugili su di un ring che si studiano l’EU e l’UK girano intorno al problema e stanno studiando chi fa la prima mossa. Brexit e’ comunque Brexit, forse questa e’ l’unica cosa “certa”.