
London (Rosita Pirulli) – La Brexit sembra che continui a disseminare incertezze anche in ambito universitario. Jim McClellan, leader del corso di giornalismo presso l’Università di Westminster ha infatti confessato: ‘Ci auguriamo che il Governo chiarisca la prospettiva per gli studenti dell’UE circa le tasse universitarie’.
In effetti, nel Regno Unito questo argomento è stato quasi sempre centro di discussione e cambiamenti. Basti pensare che dal 1962 le università inglesi erano gratis, non richiedevano alcun contributo finanziario, eccetto per i ragazzi oltreoceano. Questa legge fu proposta e messa in atto da David Eccles, Segretario di Stato per l’educazione, mediante l’Education Act in vigore fino al 1998.
Da quell’anno in poi il clima universitario cambiò nuovamente. Riforme circa la reintroduzione delle tasse iniziarono a circolare, fin quando nel 2012, sotto il governo di David Cameron, si decise di richiedere £9000,00 annuali sia agli inglesi che agli europei, mantenendo invece variabile la somma per gli studenti non facenti parte dell’UE.
Ora confusione e incrementi finanziari si avvertono in ambito Brexit, che nel giro di un anno ha innalzato la quota annuale a £9250,00.
‘Questo è un cambiamento dovuto all’inflazione, quindi è sommariamente un piccolo aumento’ dice Jim McClellan su LondonONE radio durante il Brexit Special show.
Piccolo aumento che, però, colpisce le tasche degli studenti europei e la loro decisione di recarsi a Londra per completare i loro studi.
A riguardo, lo scorso ottobre il Governo inglese ha assicurato che le tasse sarebbero limitate a £9250,00 per il ciclo d’ingresso del 2018, anche se alcune università di Londra prevedono un prossimo ulteriore incremento del budget prestabilito.
Tutto questo destabilizza alcuni studenti europei e l’Università di Westminster ne è al corrente. Tra i diversi scenari avvertiti negli ultimi mesi, si è riconosciuto che nonostante la ‘città globale’, così definita dal Sig. McClellan, continui ad attrarre molte persone per la sua vastità di corsi universitari ed esperienze lavorative, aleggia in un’atmosfera poco gradita da alcuni stranieri.
Previsioni per i futuri studenti che vorranno recarsi a Londra nel 2019, quando il Regno Unito uscirà dall’UE a marzo, sono poco chiare. Infatti, il vero problema avvertito dal Professore, non è solo centrato sulle possibili inflazioni che forse avverranno prossimamente, bensì c’è necessità di capire:
‘Se gli studenti europei saranno identificati come studenti oltreoceano, quindi come studenti fuori dall’UE, o se ci sarà un nuovo tasso per gli studenti dell’UE’ , dal 2019 in poi.
E’ da ricordare che c’è una sostanziale differenza economica tra di loro, perché gli ‘oltreoceano’ hanno un tasso più elevato rispetto a quello fissato per i residenti britannici e gli europei. Il costo, inoltre, cambia in base al corso e all’università da loro scelti. Ad esempio, la somma annuale per un semplice corso triennale si aggira tra le £11,500 e £15,340 all’anno, oppure può raggiungere £35,000 annuali se scelgono di intraprendere un corso di medicina.
Quindi, queste somme saranno richieste anche agli studenti dell’UE, quando la Brexit si verificherà ufficialmente nel 2019? Il Governo dovrebbe chiarire questa posizione, ha detto Jim McClellan, che già prevede una possibile riduzione di iscrizioni, se tutto ciò diventerà reale.
‘Se le tasse aumentano, forse non saranno in grado di intraprendere un simile viaggio [..] Sarebbe un peccato sia per noi che per tutti coloro che desiderano venire a Londra, perché pensano di ricevere una migliore educazione negli ambiti da loro desiderati, rispetto a quella fornita dal loro Paese’
Gli stessi europei, ha poi aggiunto Jim McClellan, hanno in cambio fornito all’Università di Westminster un notevole contributo culturale e idee che hanno aiutato l’istituzione a farsi sempre distinguere nel panorama universitario inglese.
Nata nel 1838 presso Regent Street come primo politecnico nel Regno Unito, ha accolto molte nazionalità e celebrità come Nick Mason e Roger Waters, fondatori dei Pink Floyd. Negli anni, poi si è estesa in altre aree londinesi, come Harrow, dove Jim McClellan svolge la sua professione.
Il Professore ha poi aggiunto che l’Università continuerà a mantenere il suo status di accoglienza, qualsiasi siano gli esiti. ‘E’ il valore fondamentale della nostra etica’ ha subito dopo ribadito. Intanto, sperano di ricevere delle risposte il prima possibile, e che le stesse non deludano le aspettative dei prossimi studenti europei.