70 anni di Costituzione. Gentiloni “L’Italia si è rimessa in moto” . 4 Marzo si va al voto

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Londra ( Marco Belfico) – Durante la conferenza stampa di fine anno il premier Genitiloni traccia un bilancio : “L’Italia si è rimessa in moto”. Alla fine della legislatura, il presidente chiude con positivita’ il suo mandato.

“L’Italia si è rimessa in moto”, questo e’ il quadro riassuntivo del premier, per una Italia che per molti invece e’ ancora lontana dalla ripresa, visto l’alto tasso di disoccupazione che avvolte il paese e la poverta’ che incombe su alcune regioni.

E’ vero anche, che non e’ facile risanare un paese che non ha mai avuto forti governi, o governi sicuri. Ma gli italiani lo sanno, gli italiani, quelli che lottano per arrivare a fine mese , sanno dal passato che l’Italia e’ un paese forte e grande, e sperano nelle prossime elezioni  il 4 Marzo 2018. Dopo Renzi, il goveno Gentiloni, ha mosso veramente qualcosa, anche se non e’ sufficente, ma qualcosa si e’ mosso, ma c’e’ da fare molto di piu’ per gli italiani e per i giovani che sono i primi ad essere stanchi dell’Italia. Dice Gentiloni ” L’economia italiana stava leccandosi le ferite, riprendendo fiato e rimettendosi a correre”.

Vero ma e’ anche vero, che chi corre o, ha gia’ corso tanto puo’ perdere il fiato in corsa. Chi va avanti a fatica alla fine rischia di crollare. Ma siamo a fine anno e non dobbiamo far passare un messaggio negativo, anzi, l’ottimismo aiuta ad andare avanti, e a lasciare il testimone al futuro politico qualunque esso sia, ma sempre ( o almeno dovrebbe) essere verso il popolo italiano.

Operato sulle banche

Il premier rivendica gli sforzi del suo governo, parla del recupero di un milione di posti di lavoro, difende l’operato sulle banche: “C’è chi dice che abbiamo messo soldi pubblici per salvarle, ma in realtà si è trattato di salvare il risparmio, tutelare intere aree, altro che regalare soldi ai mariuoli. E lo abbiamo fatto spendendo una frazione minima di quello che altri Paesi hanno speso per salvare i loro istituiti di credito, in condizioni molto difficili per via delle nuove norme Europee”. Va bene, diamo alla fine a Cesare quelle che e’ di Cesare e non chiudiamo l’anno con polemiche, ma con positivita’.

La Costituzione

L’unica cosa certa che 70 anni e’ li a “tutelare” i cittadini e’ la Costituzione Italiana. Venne firmata il 27 dicembre del 1947, dopo 18 mesi di lavoro dell’Assemblea Costituente, dall’allora Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, a Palazzo Giustiniani. Entro’ in vigore  il primo gennaio 1948, consta di 139 articoli e di 18 disposizioni transitorie e finali.

E allora, ricordiamo anche i padri che fecero la Costituzione: i leader dei grandi partiti antifascisti, da Alcide De Gasperi a Palmiro Togliatti, da Giuseppe Saragat a Bernardo Mattarella, il padre del Presidente della Repubblica, da Concetto Marchesi all’azionista Piero Calamandrei.

Questi politici dovrebbero essere di esempio per il futuro del nostro Paese. I nuovi politici, o i vecchi ripastati, dovrebbero rifarsi a queste persone, nei loro ideali, nei loro fondamenti etici e morali.

Il 4 Marzo, cittadini e politici, hanno un’importante occasione di far veramente risorgere l’Italia, l’ennersima occasione per applicare la costituzione nella sua interezza e fierezza, un’altra occasione per creare un’Italia migliore, come era nell’intento dei padri fondatori della Costituzione che, bene o male, criticata o amata e’ li da 70 anni come pilastro su cui poggia un’Italia zoppicante, piu’ che in corsa, ma vogliosa di camminare dritta e poi magari correre verso un futuro migliore, spratutto per i giovani.

Giovani che dovrebbero leggere la costituzione [qui potete scaricare il pdf] e tramandarla, ritornare ai valori, ritornare alle origini del tutto, questo, potrebbe essere un modo per ripartire dal passato per cotruire un buon presente e un ottimo futuro.