Londra ( Carl Pinna) – Quando si credeva di arrivare ad un accordo “pacifico”, ecco che ci si mette l’Irlanda del Nord a rimescolare le carte per una indipendenza. Cosa e’ che non va? e’ la bozza dell’accordo presentata stamane dal Michel Barnier (capo negoziatore ), che contiene due punti fondamentali: la permanenza dell’Irlanda del Nord nell’unione doganale, come soluzione per mantenere aperto il confine con la Repubblica d’Irlanda e dunque, in futuro, fra Regno Unito e Ue; e il ruolo di supervisione per la Corte Europea di Giustizia nell’interpretazione dell’intesa, patti gia’ confermati a Dicembre.
Ma dal Governo inglese e dal suo premier, sarebbero condizioni ” del tutto inaccettabbili” Theresa May sostiene che : “minacciano la tenuta costituzionale” del Regno Unito e che “La Ue sta cercando di annettere l’Irlanda del Nord e portarcela via”.
Parole dure, quindi, litigi in casa UK e UE, ma Barnier avverte che “il tempo stringe”: fra tre settimane c’e’ la fase di transizione in cui, tra il marzo 2019 e il dicembre 2020, la Gran Bretagna avrebbe formalmente lasciato la Ue ma continuerebbe a farne parte. Ma alla luce dei fatti, ci sara’ questa transizione? O il tutto si irrigidisce, e ci sara’ un tracollo, una rottura definitiva, difficile?
IL laburista Jeremy Corbyn intanto pone il suo partito per la permanenza della Gran Bretagna nell’unione doganale, e dall’altra parte Theresa May che si prepara per venerdì per fare un discorso annunciato come determinante e ai fini dei trattati.