Francesca Comencini presenta ‘Amori che non sanno stare al mondo’ al Cine Lumiere di Londra

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Francesca Comencini e Rosita Pirulli presso Cine Lumiere

Londra (Rosita Pirulli) – Amori che non sanno stare al mondo, un film di Francesca Comencini ora esportato anche in Inghilterra, a Londra, dove la regista l’ha presentato ieri presso Cine Lumiere.

Omonimo del suo romanzo, racconta la storia di Claudia e Flavio, due professori universitari coinvolti nella loro intricata relazione, e attorno si aggirano storie d’amore tra donne, amori passati in bianco e nero, forse ora dimenticati, e l’amore verso se stessi, che nel rapporto di coppia spesso si trascura.

Ad occupare maggiormente la scena è proprio Claudia, una donna emotivamente complessa e spesso insopportabile, come testimonia la Comencini.

‘Per creare Claudia mi sono ispirata un po’ a me stessa e a tutte le donne che cononosco, ma che ho voluto rendere anche insopportabile a volte’. Claudia ritrae quasi perfattemente l’universo femminile con tutte le sue contraddizioni, forse un po’ troppe, anche femminista ma non come il film.

Fabrizia Assandri

Fabrizia Assandri Sono molto contenta di aver partecipato. Un bellissimo film che ha saputo ‘muovermi dentro’ un po’ sorridendo e un po’ anche infastidendomi …’e la regista Francesca mi è piaciuta moltissimo.Brava e coraggiosa … anche per aver preso finalmente un aereo dopo 10 anni. Grazie!

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‘Quello che ho voluto evitare è fare un film al femminile, dove l’uomo fosse giudicato sempre’ dice la Comencini. Claudia e Flavio sono infatti due caratteri veri, rispecchiano la realtà di una coppia che ha ideologie e credi diversi che talvolta portano contrasti e incapacità di comunicazione.

La protagonista,  è una guerriera in amore e nella vita, lotta per non perdere il suo amato ma soprattutto quelli che sono i valori e i diritti di una donna, spesso calpestati da un sistema ‘etero-capitalista’, che comporta spesso violenza sulle donne in amore e a lavoro, compreso il cinema. Il Caso Weinstein lo ha reso ufficiale, ha scatenato un effetto domino arrivando anche in Italia, dove la regista continua ad interrogarsi e agire incessantemente.

‘E una battaglia di cui mi sono impegnata per anni, anche con il movimento che ho fondato, ‘Se non ora, quando?’, è uno dei temi più importanti per me e per la contemporaneità. […] Ma questo è un anno anche di festa perchè le donne hanno iniziato a parlare’.

Violenza fisica, ma violenza anche sui diritti delle donne a lavoro, dove il mondo femminile viene posto spesso in secondo piano, anche nel cinema.

‘Pensa che il 90,7% dei films italiani sono diretti da un regista uomo’ commenta la Comencini, la cui immagine di regista dimostra che nonostante i dati, uno spiraglio di speranza c’è se si è in continua lotta per raggiungere i propri obbiettivi.

Cosi come Claudia, la guerriera, che però non subisce del male, ma si fa del male con le sue stesse fragilità, diventando in parte colpevole e non vittima nella coppia. La stessa regista la descrive come un carattere estremo, prepotente in continua ricerca di attenzioni perdendo cosi di vista Flavio e il suo dovere di prendersi cura di lui. In questo modo, spesso la comunicazione e la complicità sono assenti, termini che Claudia per un breve periodo ritrova nell’amore omosessuale con Nina, la sua studentessa.

L’omosessualità è un’altra sfaccettatura che la Comencini decide di portare in scena, oggetto ancora di scandalo, spesso più della guerra. Riuscirà così il cinema a sensibilizzare questo tema?

‘Il cinema racconta delle storie. Si certo se dà rappresentazione sugli amori omosessuali, penso sia una cosa importante. Più le storie vengono raccontate, più le persone vengono rappresentate nella loro diversità meglio è’. 

Francesca Comencini, è stata regista di molti film ma anche una dei registi della famosa serie TV, Gomorra, che sta avendo successo anche in Inghilterra, dove nonostante la sua brutalità e violenza affascina il pubblico straniero.

‘Affascina perché c’è lo sforzo di fare un prodotto molto potente, di qualità. Poi anche il fatto di rimanere ancorati alla realtà, anche quando questa realtà è raccontata in una lingua che addirittura in Italia non tutti capiscono, ecco penso siano questi i punti vincenti’.

La dedizione e il duro lavoro sono anche presenti in ‘Amori che non sanno stare al mondo’, un film che ritrae l’universo femminile e maschile in tutte le loro sfaccettature attraverso l’unico motore della vita che è l’amore.

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