Paolo Taviani: ‘Dare al pubblico non quello che chiede, ma ciò che non sa di poter richiedere’

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Londra (Rosita Pirulli) – Il 7 marzo, il regista Paolo Taviani giunge a Londra presso Cine Lumiere per presentare uno dei suoi ultimi capolavori cinematografici ‘Una questione privata’. Tratto dall’omonimo romanzo di Bebbe Fenoglio, racconta la storia di Milton, un partigiano e il suo amore per Fulvia, conosciuta prima che la seconda guerra mondiale scoppiasse e dividesse i due ventenni.

Durante la guerra Milton ritorna presso la villa di Fulvia, lei non c’è, ma la sua guardiana gli accenna di una possibile relazione tra Fulvia e il suo fedele amico Giorgio. E’ cosi che ha inizio la vera guerra di Milton, ovvero quella d’amore.

‘E’ una storia vecchissima: lui, lei e l’altro. [..] Quindi quando mi chiedono è una storia sulla resistenza, dico no, perché è una storia d’amore, vecchia come il cucco ma che si rinnova ogni volta attraverso le storie e i personaggi nuovi che si raccontano […]’ ci dice Paolo Taviani.

Già perché la resistenza nelle Langhe è una guerra parallela a Milton, la sua vera battaglia è l’amore ed è cercare Giorgio per conoscere la verità.

‘E’ una storia di un uomo che è salito in montagna per combattere i fascisti ma è travolto dall’amore. L’amore è più forte anche degli ideali di questo giovane. […] Il voler conoscere se la sua amata è andata con un altro, lo fa andare da una parte e un’altra e intanto accanto a lui, c’è la guerra, l’orrore. [..] Per questo si chiama ‘Una questione privata’ perché è una questione privata che si svolge durante un momento storico, durante la resistenza’. 

Paolo Taviani, colpisce ancora una volta il pubblico con questa storia tutta d’amore, rivelando che il successo riconosciutogli anche ora è stato sudato negli anni:

‘E’ stato molto difficile realizzare i film che ho fatto. I miei film, fuorché uno con De Sica, non hanno mai fatto una lira. Io volevo fare quel cinema che ho fatto e me ne sono fregato dei soldi’ – e aggiunge – ‘Noi facevamo dei film e dicevamo: ‘Noi non vogliamo dare al pubblico quello che il pubblico chiede, vogliamo dargli quello che non sa di poter richiedere’ 

Vale lo stesso oggi? Come un giovane regista deve comportarsi oggi nel mondo del cinema?

‘Allora, io vi dico: copiate, copiate, copiate. Se amate dei film guardateli tante volte, imparateli a memoria e poi provate a riscriverli e poi scopri di non aver  capito nulla di ciò che credevi di aver capito’. 

Per Paolo Taviani il talento di ieri e oggi è sempre stato e sempre sarà ‘lavorare’ e ‘copiare’ per imparare, cosi come in tutti gli altri settori  lavorativi, ‘poi se c’è l’arte è un dono degli dei’ aggiunge il regista che conclude dicendo:

Picasso diceva sempre: io non invento niente, io copio, ma copiando poi modifico e cambio e il passato mi è servito per fare i miei quadri’.