Il mondo punta il dito contro Mark Zuckerberg. Facebook, crollo a Wall Street

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Londra ( carlo Delprete) – Facebook inizia a barcollare. Ci sono persone che dicono che Facebook avra’ vita corta, massimio 5 – 10 anni, forsecesagerando un po’.  La verita’ come sempre sta nel mezzo, per ora  il colosso della silicon valley e’ crollato in borsa e la causa e’ lo scandalo  Cambridge Analytica, la quale avrebbe immagazzinato informazioni di 50 milioni di utenti per scopi elettorali violando le regole d fb, per scopi politici come le elezioni americane.

Il fondatore e amministratore delegato di Cambridge Analytica – Menlo Park non è ancora intervenuto sulle inchieste di Guardian e New York Times, che hanno mostrato come la società di marketing online sia entrata in possesso di informazioni relative a 50 milioni di utenti che in realtà non avrebbe potuto usare.

La scintilla che ha generato tutto questo collasso digitale e’stata una applicazione come tante che girano sui social, specialmente su Fb, tipo quei quiz che misurano il grado di intelligenza, o test spicologici come ad esempio l’applicazione usata in questo caso, chiamata ‘thisisyourdigitallife’ viluppata da uno studente di Cambridge, Aleksandr Kogane e  presentata a Facebook e ai suoi utenti come uno strumento per ricerche psicologiche la cui raccolta dati sarebbe servita per fini esclusivamente accademici, mentre erano destinati in un database per la raccolta dati mirati a studiare ogni singola persona, dei 50 milioni di utenti nel mondo che ne hanno fatto uso.

L’inganno e’ molto grave, perche’ la  società Cambridge Analytica ha preso questi dati per influenzare la psicologia degli elettori americani, sta diventando un caso scandalo in tutto il mondo. chiariamo subito che fb vende i dati e quindi non sono stati rubati, e l’uso sbagliato che ne sono stati fatti che e’ andato contro il regolamento di fb, le famose terms and condition che nessuno lee mai.

Tutti quanti ora si aspettano che Zuckerberg, parli e spieghi, dia delle garanzie per il futuro, ma ancora dal padre del social network piu’ grande al mondo c’e’ un silenzio tombale.

La nostre identita’, se uno ci pensa bene sono  ha rischio, Fb, Tw, ed altri social, sanno tutto di noi, delle nostre abitudini, del nostro carattere e non e’ una novita’ che la rete ci spia da anni, e noi continuiamo a cibarli con i nostri usi quotidiani senza renderci conto che questa tecnoligia prima o poi finira’. Tutto si azzerra, e torneremo indietro, questo collasso tecnologico sociale, non e’ poi cosi’ lontano. Facebook, che ancora una volta aveva minimizzato i segnali d’allarme, cade dalle nuvole: si dichiara innocente, condanna l’uso abusivo della sua piattaforma,ma non basta. FB dovrebbe tutelare i dati, dovrebbe essere garantire la sicurezza, veramente internazionale.

“Non vogliamo questo in Europa”, ha aggiunto Jourova. La web agency londinese ha collaborato negli ultimi anni alla campagna elettorale di Donald Trump negli Usa e alla campagna referendaria pro-Brexit nel Regno Unito” dice la Vera Jourova, commissaria europea per la Giustizia, la Tutela dei consumatori.

La prima crepa per Fb, che mostra un sistema fragile, una sistema vulnerabile, e come tutte le innovazioni avra’ un massimo ( o forse c’e’ lo ha gia’ avuto) e andra’ a sparire, sara’ solo una questione di tempo.