Londra (Rosita Pirulli) – Il caso di Alfie Evans, il bambino con la malattia cerebrale non ancora diagnosticata, smuove l’Inghilterra, l’Italia e altre aree europee come la Polonia.
Lo ha detto anche il giornalista italiano, Giovanni Marcotullio su London One Radio che ha riportato in diretta radio il discorso di Thomas Evans, il padre di Alfie Thomas questa sera. “E’ stato molto toccante” – dice il giornalista che ha assistito alle parole di Thomas di questa sera.
Marcotullio sta seguendo il caso da giorni a Liverpool. Ha avuto l’opportunità di parlare con la famiglia del bambino e continua ad essere in vivo contatto con la gente del posto che sostiene Alfie Evans.
Nella diretta radio di London One Radio il giornalista ha riportato la scena delle parole di Thomas rilasciate davanti alla platea di giornalisti:
“Ha ringraziato tutti per l’impegno dato a suo figlio, ha ringraziato l’ospedale […]” – poi: “ha chiesto di poter tornare alla sua intimità familiare, perché adesso con i medici deve ricostituire un’alleanza terapeutica che permetta di stabilire un percorso che garantisca la dignità e il ‘comfort’ di Alfie.”
Thomas, però, ha abbandonato quel pubblico subito dopo la fine del suo discorso, non lasciando spazio ad alcuna domanda.
“Non è un retrocedere” dice il giornalista che vuole sottolineare l’importanza di dare valore all’unione, all’abbraccio familiare che si può avere in assoluta intimità e privacy. Intanto, il ruolo dei media, in questo caso, è stato utile per tenere alta la voce di Alfie e di tutta la famiglia Evans, ha aggiunto Marcotullio su London One Radio.
Commenti sul sistema sanitario inglese, l’NHS, arrivano anche da Mario Adinolfi: “Si sa, la sanità inglese è una vacca sacra, è intoccabile” dice Adinolfi che puntualizza l’errore dei medici che avevano dato al bambino mezz’ora di vita, quando invece continua a respirare da più di 70 ore.
Ha poi denunciato il deficit di circa 17 miliardi di sterline risultato nell’NHS, un deficit di cui “inevitabilmente qualcuno ne paga le conseguenze”
La denuncia che Adinolfi fa e vuole precisare è: “la stanno pagando i più deboli, la stanno pagando i più fragili […]”
Per ulteriori approfondimenti potete ascoltare qui l’intera intervista con Mario Adinolfi e Giovanni Marcotullio: