Londra (irene chiaia) Simone Billi (Lega) e Massimo Ungaro ( PD) hanno discusso delle tematiche che stanno a cuore agli italiani residenti all’estero, e ai cittadini residenti nella penisola, in diretta su London One Radio.
Il dibattito si é aperto con le ultime notizie dal Quirinale e da Montecitorio. Simone Billi ha chiarito che tutte le trattative della Lega sono direttamente seguite dal leader del partito Salvini.
L’onorevole ha sottolineato la necessità di cautela in questa situazione altamente fragile. Ungaro, invece, dichiara che la causa dello stallo politico risale proprio ai risultati del referendum del 2016.
Reduce da un incontro con il comites londinese, l’onorevole leghista ha espresso le proprie opinioni sulla burocrazia e la diplomazia italiane nel Regno Unito.
Entrambi gli ospiti dei due partiti hanno chiarito che sia i comites sia le CGE abbiano bisogno di miglioramenti. Tuttavia Simone Billi si ritiene più propenso ad una netta riforma di tali istituzioni optando anche per una totale demolizione al fine di ricostruire nuove entità consolari più utili all’odierna Comunità Italiana all’estero.
L’onorevole Ungaro, invece, opta per una manovra più moderata ammettendo le numerose falle all’interno del Consolato. Una delle tematiche più trattate consiste proprio nella problematica delle pratiche burocratiche e dei servizi che offre il Consolato stesso.
podcast dell’intervista integrale
Negli ultimi mesi si é riscontrata un’insufficiente quantità di personale e di fondi all’interno dell’istituzione in questione. Tale situazione mette in grave difficoltà il Consolato Italiano che non é fisicamente in grado di far fronte alle numerose richieste della comunità.
Il dibattito si é successivamente incentrato sulle recenti elezioni del 4 marzo e sullo stallo politico che non trova, apparentemente, una via d’uscita. Simone Billi si auspica un governo forte e duraturo nonostante la situazione non sia promettente. Nel frattempo Massimo Ungaro sostiene che tornare al voto sarebbe la scelta migliore.
Entrambi gli onorevoli concordano sul fatto che ci sia bisogno di mettere gli italiani e gli interessi degli italiani al primo posto. Ciò potrebbe implicare nuovi dibattiti e convergenze al fine di creare un’Italia, e un’Italia all’estero, migliori.