Londra (Valeria Piccioni) – Mentre il Parlamento inglese continua a rallentare le procedure istituzionali della Brexit, Theresa May si appresta a nominare 10 nuovi Lords nel tentativo di sanare i conflitti interni allo stesso parlamento. Dopo che la Camera dei Lord ha votato per ben 15 volte contro il suo governo votando a favore di 14 emendamenti al testo Brexit infatti, la May non ha alcuna intenzione di incorrere in una nuova sconfitta. Secondo il quotidiano laburista The Guardian nove dei nuovi Lord candidati sarebbero individuati tra i fautori del partito conservatore e uno tra quelli del partito democratico nord irlandese (DUP, unionista e di tipo conservatore).
Gli incarichi verranno ufficializzati nei prossimi giorni. Intanto, la portavoce della May ha affermato: “Any announcements of that nature will be made in the usual way” confutando ogni ipotesi avanzata dai più.
Ciononostante tra i nomi papabili troviamo quello dell’ex deputato Andrew Tyrie del partito conservatore definito dal The Indepentent nel 2013 “the most powerful backbencher in the House of Commons”, gli ex sottosegretari Sir Eric Pickles e Peter Lilley entrambi del partito conservatore e infine Julian Brazier anch’egli del partito conservatore.
Il nome del DUP (Democratic Unionist Party) sarebbe invece l’ex deputato William McCrea che già sostenne il governo di May alla Camera dei Comuni.
Un nome che si ritiene ancora essere in discussione è quello di Diane Dodds del DUP, sposata con il leader del partito di Westminster Nigel Dodds. Una fonte a loro vicina sembra tuttavia aver escluso questa ipotesi.
Dal punto di vista costituzionale la presenza dei due principali partiti politici nella Camera dei Lord dovrebbe essere bilanciata: tuttavia, ad oggi, i conservatori mantengono un numero di 244 membri, mentre quelli del partito laburista 187.
Nonostante ciò, la May stenta ad avere una maggioranza che la sostenga e ciò è testimoniato dalla logorante procrastinazione delle trattazioni – Brexit da parte del parlamento, dovuta alla massiccia presenza di parlamentari favorevoli alla permanenza della Gran Bretagna nell’ Unione Europea.
Intanto a Bruxelles cresce impaziente l’attesa di risposte da parte di May, “la temporeggiatrice”.
C’è da augurarsi che proprio come per il vecchio generale romano Quinto Fabio Massimo “il temporeggiatore”, la cui tattica vincente risparmiò a lungo Roma fino alla disfatta di Canne durante le guerre puniche, anche la strategia della May risulti vincente. Vincente per questa zoppicante Gran Bretagna che appare invece prossima a vivere la sua battaglia di Canne.