Dott. Marchione, Sicilia e Repubblica Ceca: due realtà e culture molto differenti tra loro eppure, per certi versi, anche simili e che lei fa convivere perfettamente. Come ci riesce?
Partiamo da un concetto su cui sempre ho basato la mia azione di Console: in genere due persone si sposano solo dopo che si conoscono bene e si stimano. Un matrimonio “dall’alto” tra sconosciuti non lo credo possibile: in genere non ha futuro. Allora ho sempre cercato di favorire l’incontro tra queste due culture apparentemente così distanti; ho sempre desiderato che i siciliani conoscessero di più, e profondamente, i cechi e viceversa. Ecco perché considero che gli eventi di cultura ceca in Sicilia siano essenziali ed infatti ho notato spesso che, a seguito di tali eventi, sono nati rapporti “altri“ come, ad esempio, quelli commerciali tra soggetti che si erano conosciuti in quelle occasioni.
Oggi i siciliani, dopo questi diciassette anni di lavoro, conoscono molto meglio i cechi e il loro territorio e viceversa e tutto questo è ora favorito da alcuni voli diretti che uniscono Trapani e Catania con Praga. Anche il turismo verso la Sicilia ne ha tratto giovamento: nell’area Trapani-Marsala, nella splendida Laguna dello Stagnone, sono molti i cechi che praticano il kitesurf in quella zona ideale per tale sport e, alcuni di loro, svolgono lì l’attività di istruttori ed albergatori. Inoltre, nel luglio 2013 – grazie e su input del Consolato – è stato siglato un accordo (MoU) tra il Comune di Palermo e la Camera di commercio italo ceca, volto a rafforzare i rapporti commerciali tra la Repubblica Ceca ed il capoluogo siciliano. È grazie a questo MoU che recentemente, nel mese di febbraio 2018, una delegazione della Camera formata dal Dr. Petr Dostal e da me, è stata invitata dallo stesso Sindaco di Palermo a partecipare alla quinta sessione dei lavori relativi al progetto “Palermo Mediterranea 2030”.
Il progetto, attraverso il quale la città aggiunge un secondo “modello Palermo” a quello già in essere relativo al tema dell’immigrazione, viene sviluppato da 5 tavoli tematici per 5 gruppi di lavoro (Città verde, Città dell’Imprenditoria, Città dell’accoglienza, Città della Cultura e delle Imprese Culturali, Città blu) formati, ognuno di essi, da oltre una decina di componenti prescelti nei comparti della docenza, della cultura, dell’imprenditoria e del sociale.
Quali sono i compiti di un Console Onorario?
Innanzitutto, come è ovvio che sia, l’assistenza ai cittadini residenti o di passaggio che abbiano bisogno di certificazioni o qualunque altro tipo di aiuto ma, al di là di quest’onere di base e imprescindibile, io considero i Consolati Onorari vere e proprie piccole Ambasciate.
È un po’ un paradosso ma fateci caso: mentre le Ambasciate sono delle vere e proprie repliche decentrate dei rispettivi governi nazionali (al proprio interno c’è l’Ambasciatore, l’ufficio Cultura, l’ufficio Sicurezza, l’ufficio dei rapporti con la stampa, l’ufficio commerciale, il Consolato di carriera per l’assistenza ai cittadini e così via), i Consolati Onorari sono tutto questo insieme. Il Console Onorario, infatti, deve concentrare un po’ tutto ed occuparsi – organizzando eventi – di rapporti culturali, commerciali, con i media, con le istituzioni locali e quante più altre cose possibili. Insomma, far bene il Console Onorario prende molto tempo e, a volte, è abbastanza oneroso in termini di impegno fisico e anche finanziario visto che, per definizione, non si è remunerati da nessuno. Solo un immenso amore, stima e rispetto per il Paese che si rappresenta, come nel mio caso, fa svolgere questo ruolo con dedizione ed entusiasmo.
Tra le innumerevoli attività da lei finora organizzate, quale le ha dato maggiore soddisfazione?
Metterei al vertice di un’ideale classifica l’accoglienza in Sicilia, nel 2002, dell’allora Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel. Parlai molto con lui, nei due giorni siciliani. Purtroppo lo staff aveva deciso di fargli visitare solo una zona molto turistica e cercai di spiegargli che avevamo perduto l’occasione di visitare altri territori isolani un po’ “speciali“; capaci, cioè, di trasmettere emozioni storico-culturali ad alto impatto emotivo.
Mi capì perfettamente, se ne rammaricò e mi disse, ma con aria un po’ scettica, che avrebbe fatto di tutto per fare una visita più approfondita. Il fatto impeditivo era che già stava molto male in salute, e lui lo sapeva bene: da qui lo scetticismo. Ebbi con lui colloqui molto intensi e per me formativi, esaltanti, e questo è uno dei ricordi più belli della mia intera vita. Ma tra le attività più esaltanti ci metterei il Festival del Cinema dei Paesi di Visegrád, a Palermo, alla Sala De Seta dei Cantieri Culturali alla Zisa (in Italia l’unica sala cinematografica pubblica da Roma in giù) e, nel quadro del lavoro di avvicinamento tra i due territori ceco e italiano, la recente visita a Praga del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana. Praga aveva bisogno di un’iniezione di fiducia verso Palermo perché, grazie a deleteri e irrealistici telefilm d’importazione italiana sulla mafia, si crede che la mia città sia invivibile e pericolosa.
Molti genitori cechi che hanno figli che stanno per venire a Palermo per studi o per turismo, telefonano al nostro Consolato allarmatissimi, chiedendomi se il figlio sopravvivrà alla visita! Dopo averli fatti rassicurare dalla mia assistente consolare, che è ceca e vive a Palermo da quasi vent’anni, i figli arrivano in città e se ne innamorano, perché Palermo è una miniera di giacimenti culturali, è una delle grandi capitali italiane della gastronomia ed è capace di trasmettere una carica emotiva ed emozionale che non si dimentica per tutta la vita. Basta una visita per capire come stanno le cose.
Palermo – che per il 2017 è stata designata Capitale italiana dei giovani e per questo 2018 Capitale italiana della cultura, nonché Città ospite della Biennale di Arte Moderna “Manifesta”, ha una politica dell’accoglienza, o meglio, della “coabitazione“ che è un esempio per il mondo intero e che ha fatto coniare l’appellativo di “modello Palermo” in questo settore; ciò significa che gli immigrati da noi stanno molto bene con le loro famiglie e non “invadono“ un bel nulla, non hanno alcun motivo per disturbare o creare disordini e cose del genere e, di conseguenza, non c’è alcuna “caccia all’immigrato“, come alcuni media cechi hanno riportato. Dunque, dico ai cechi di venire a Palermo tranquillamente, certo che vivranno un’esperienza indimenticabile!
C’è, al contrario, qualcosa che l’ha delusa, o che poteva andare meglio?
Francamente no. Non ho mai avuto una delusione; tutte le attività ceche da me organizzate in Sicilia hanno avuto un successo notevole grazie ai numerosissimi siciliani che le hanno tanto apprezzate e questo mi gratifica immensamente.
Ma non è solo merito mio, io a volte suggerisco idee che vengono messe in opera da altri. E poi noi Consoli Onorari contiamo sempre sul supporto degli singoli uffici dell’Ambasciata Ceca di Roma che ci forniscono idee, contatti essenziali e materiale per gli eventi; e questo non è poco.

Lo scorso anno è stato fautore di una bellissima mostra fotografica in due tempi, con un fotografo praghese che ha esposto le sue opere a Palermo e, successivamente, i lavori di un palermitano in mostra a Praga. Ce ne può parlare?
Sì, si è trattato di un mio progetto in cui Praga e Palermo sono state protagoniste di una mostra fotografica intitolata “PRAGA/PALERMO – IMPRESSIONI. Foto di Pavel Kopp e Antonio Saporito” che nel settembre 2017 ha avuto il suo esordio all’Archivio Storico Comunale di Palermo e il suo prosieguo, nel gennaio 2018, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Praga.
L’idea era quella di far fotografare ognuna delle due città a due artisti appartenenti all’altra e ne è venuto fuori un risultato strepitoso quanto sorprendente, perché la sensibilità di Kopp e Saporito ha permesso loro di estrarre dai due territori, a loro del tutto estranei ma come se li conoscessero da una vita, le peculiarità più recondite immortalandole in foto poetiche, coinvolgenti e anche commoventi. Ecco la forza dell’arte e degli artisti! Sono molto orgoglioso di questo successo e mi piacerebbe fare ancora qualche esperienza del genere, basata sul raffronto tra questi due splendidi territori.
A cosa sta lavorando attualmente?
A settembre realizzerò un mio grande desiderio, dopo anni di lavoro: grazie alla lungimiranza del Sindaco Orlando verrà inaugurato, a Palermo, un giardinetto pubblico in memoria dell’ex Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel e, intorno a questa inaugurazione, organizzerò una serie di eventi culturali e commerciali: insomma, una sorta di “Giornate della Repubblica Ceca”. Tra i primi, credo che l’appuntamento più importante sia quello dedicato al grande fotografo (ma la definizione “fotografo”, in questo caso, è troppo limitante) Danilo De Rossi, artista romano di grande sensibilità, che ha immortalato in un filmato una realtà post-industriale di Palermo: i Cantieri Culturali alla Zisa.
In precedenza, De Rossi aveva già raccontato una realtà post-industriale ceca – quella di Kladno – presentando a Praga, lo scorso novembre, una installazione multimediale con voce narrante, che verrà riproposta anche nell’occasione di Palermo, insieme all’esposizione di 24 immagini complementare al video. Affascinante davvero, e quando parlai all’artista di questa mia idea non potevo immaginare che l’avrebbe accolta con l’entusiasmo che invece mi ha subito esternato! In quel periodo ci saranno anche eventi di natura commerciale allestiti col supporto dell’Ufficio Commerciale presso l’Ambasciata ceca a Roma, delle agenzie nazionali Czech Trade e Czech Tourism e del Centro Culturale Ceco.
Complessivamente, si tratta di un programma di rilievo e a tutto campo, mai realizzato prima in Sicilia, e per questo i lavori si svolgeranno alla presenza dell’Ambasciatrice della Repubblica Ceca in Italia, S. E. Hana Hubáčková, e del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
Sogni nel cassetto?
Troppi! Ve ne rivelo solo due molto schematicamente: il primo è un importante evento sulla vita e l’opera di Angelo Maria Ripellino, mio indimenticato concittadino, letterato ed autore, tra l’altro, del conosciutissimo Praga Magica oltre che di una mirabile Storia della Poesia Ceca Contemporanea; il secondo è il ripristino del volo diretto Praga-Palermo.
Sto lavorando ad ambedue i progetti, ma permettetemi di aggiungere a questi due “sogni nel cassetto”, anche una speranza: che i media cechi siano un tantino più realistici nel descrivere la mia città natale. Non chiedo sconti, o benevolenza, ma solo di verificare molto bene la veridicità delle notizie che riportano nelle loro testate. Palermo non è un teatro di guerra o di scontri tra razze.
I cechi che l’hanno visitata lo sanno bene e spesso vi rimangono legati per tutta la vita. Idem, vivaddio, per i siciliani che visitano Praga! Un Console più fortunato di così, dove lo si trova?
Riguardo, invece, alla sfera privata, quali sono i suoi interessi e come trascorre il suo tempo libero?
Musica, cinema, viaggi, gastronomia: questi sono i miei principali interessi. Alla musica jazz, poi, ho dedicato l’intera mia vita come contrabbassista ma anche come organizzatore di stagioni concertistiche. E dire che in Conservatorio ho preso il diploma come Tenore Lirico….
Purtroppo, qui a Praga, mi manca il cinema italiano in lingua originale ma di jazz, lingua universale, se ne fa tanto e pure di alto livello, quindi, non mi manca certo! Altro pallino è la gastronomia; mia moglie Letizia è una grande conoscitrice della cucina siciliana casalinga nonché ottima cuoca e qui a Praga organizza cene e corsi presso ristoranti con un successo incredibile, maggiore di quello previsto.
Io l’accompagno sempre, parlando agli intervenuti della Sicilia e proiettando filmati sull’isola. È una bella esperienza che mi riempie molto.