Londra (Valeria Piccioni) – Se in un primo momento David Davis aveva sostenuto con forza Theresa May nello scomodo compito di traghettare la Gran Bretagna fuori dall’ Unione Europea, ora la situazione si è fatta completamente diversa: nella sua lettera di dimissioni, Davis lascia l’incarico di capo negoziatore di Brexit del governo.
«Nell’ultimo anno non sono stato d’accordo con la linea politica numero 10, dall’accettare la sequenza di negoziati della Commissione fino alla lingua sull’Irlanda del Nord nella relazione congiunta di dicembre» afferma l’ex Segretario di Stato britannico per l’Uscita di UK dall’UE «In ogni fase ho accettato la responsabilità collettiva perché è parte del mio compito trovare compromessi realizzabili e perché ho considerato che era ancora possibile mantenere il mandato del referendum e il nostro impegno manifesto di lasciare l’unione doganale e il singolo Mercato. Temo che l’attuale tendenza politica e la tattica adottata stiano rendendo questa realizzazione sempre meno probabile.[…]».
Davis, che si è dimesso dal suo incarico per protesta contro l’accordo su Brexit approvato venerdì da tutti i ministri del governo e dalla stessa Theresa May, ha affermato di non condividere più la linea – a suo parere troppo morbida – del governo britannico su Brexit e che per questo non sarebbe più stato in grado né disposto a portare avanti i negoziati con l’Unione Europea.
Davis e i suoi sostenitori, fautori dell’ “hard Brexit”, erano favorevoli all’abbandono da parte del Regno Unito di tutte le istituzioni e i trattati dell’Unione Europea e alla creazione di un’area di libero scambio tra UK e UE. D’altra parte, secondo l’ex Segretario, le continue trattative con l’UE «consegnano il controllo di grandi ambiti della nostra economia all’Unione Europea, e non rappresentano un vero ritorno al controllo delle nostre leggi».
Le troppe concessioni all’Unione Europea e la sottrazione dei poteri al potere britannico sembrano aver fatto giungere Davis ad una soluzione definitiva «Mi sembra che l’interesse nazionale richieda un Segretario di Stato nel mio Dipartimento che sia un entusiastico sostenitore del tuo approccio, e non semplicemente un coscritto riluttante».
LA DISAPPROVAZIONE DI DAVIS: I DOCUMENTI DI CHEQUERS
I documenti di Chequers contengono il piano proposto per la realizzazione della Brexit concordato da tutti i membri del Gabinetto durante l’incontro di venerdì con il primo ministro: essi stabiliscono una serie di progetti per il futuro rapporto tra la Gran Bretagna e l’UE in termini di commercio. È la concretizzazione dello sblocco del governo inglese, da tempo paralizzato tra i ministri e le pressioni dell’UE: tuttavia non si può ancora cantare vittoria dal momento che i documenti devono ancora essere sottoposti alle negoziazioni con l’UE.
Nei documenti viene ribadito:
- Che il Regno Unito lascerà l’Unione Europea nel marzo 2019, cui seguirà un momento di transizione e assestamento fino alla fine del 2020.
- L’uscita dal singolo mercato e dall’unione doganale, cui seguirà una sottoscrizione di un accordo doganale agevolato e di libero scambio con l’UE.
- La fine della libera circolazione e la ripresa del controllo delle frontiere.
- Una zona di libero scambio tra Regno Unito e UE con un manuale comune per i prodotti industriali e i prodotti agricoli che andrà bene per l’occupazione.
- Nessun confine difficile tra Irlanda del Nord e Irlanda, o tra Irlanda del Nord e Gran Bretagna.
- Una politica estera e di difesa indipendente, lavorando a stretto contatto con l’UE e altri alleati.
- Ripristino della supremazia dei tribunali britannici ponendo fine alla giurisdizione della Corte di giustizia europea nel Regno Unito.
La May, che proprio oggi avrebbe dovuto illustrare al Parlamento la nuova strategia del Governo nei negoziati con la Ue, ha dovuto nominare un nuovo ministro responsabile di Brexit. Dominic Raab, 44 anni, euroscettico, riempie ora la sedia lasciata vuota da Davis, mentre la solitudine della May non fa che farla apparire più debole agli occhi di un’ Europa assetata di risposte.