Londra (Valeria Piccioni) – Il Regno Unito è in tumulto e questo non sembra riguardare solo le recenti vicissitudini del governo inglese, ma anche l’imminente visita di Trump alla capitale oltre oceano: numerose le manifestazioni in programma e i cortei di protesta nelle strade della città di Londra.
A fronte di quanto accaduto in Gran Bretagna, però, Trump non si è risparmiato alcuni commenti: «Spetterà al popolo decidere il destino del primo ministro inglese» ha sostenuto il presidente americano. «Vado molto d’accordo con Theresa May ed ho un ottimo rapporto con lei. Ma la questione è all’altezza delle persone, non dipende da me».
Prima di lasciare Washington, Trump ha di nuovo fatto riferimento alla situazione dicendo ai giornalisti che c’erano “a lot of thing going on” nel Regno Unito al momento: ha manifestato un apprezzamento per la persona e la politica di Boris Johnson. Quest’ultimo insieme con l’ex segretario alla Brexit David Davis – anch’egli dimesso – ha espresso più volte il timore di vedere il Regno Unito stringere legami troppo stretti e sottostare a condizioni vincolanti dell’UE rendendo difficile la realizzazione di accordi commerciali con paesi come gli Stati Uniti. L’ex segretario degli esteri, infatti, che lunedì nella sua lettera di dimissioni ha avvertito che il «sogno della Brexit stava morendo», ha parlato della sua “crescente ammirazione” per Trump e ha ipotizzato quali sarebbero i negoziati sulla Brexit se fosse in carica.
Trump ha in precedenza espresso solidarietà per la Brexit e ha ribadito di voler concludere un accordo commerciale rapido con il Regno Unito una volta uscito dall’UE.
E a proposito del suo prossimo viaggio in Europa, Trump dichiara «Sarà un momento interessante nel Regno Unito e un momento interessante per la Nato […] Lavoreremo sodo e tutti i paesi saranno felici. […] Prima la Nato, poi l’ Inghilterra: mi aspetta una situazione turbolenta» e ridendo aggiunge rivolto ai giornalisti presenti alla Casa Bianca, che l’incontro con Putin «potrebbe essere il più facile di tutti».
L’agenda fitta del presidente americano prevede una serie di meeting importanti durante la sua “settimana europea”: mercoledì il vertice Nato a Bruxelles e a seguire due giorni nel Regno Unito. In Inghilterra è prevista la cena nell‘Oxfordshire con 100 uomini d’affari a Blenehiem Palace, casa natale di Winston Churchill e poi l’incontro con Theresa May nella residenza di campagna dei primi ministri britannici a Chequers Court. Da ultimo, ma non per importanza, il thè delle 5 con la Regina Elisabetta e il principe Filippo.
Donald e Melania non si tratterranno troppo a Londra – anche per evitare le previste contestazioni circa la loro venuta – ma sabato e domenica si recheranno a giocare a golf in Scozia, paese natale della mamma del presidente. Infine, lunedì prossimo, a Helsinki si terrà il vertice con il Presidente russo Vladimir Putin.
Manifestazioni, scioperi e il “Trump Baby” gonfiabile: il presidente americano sbarca in Gran Bretagna
INTANTO IN INGHILTERRA
Dopo le gravi dimissioni degli ultimi giorni, il governo di Theresa May continua a vacillare. Al posto di Boris Johnson, ex ministro degli Esteri, è stato nominato Jeremy Hunt, 51 anni, ministro della Sanità da quasi sei e al governo ininterrottamente dal 2010. L’altro, David Davis, ministro per la Brexit, euroscettico convinto è stato sostituito da Dominic Raab.
Ancora ignoti i nomi dei nuovi ministri che sostituiranno Chris Green, ex ministro dei trasporti, e Steve Baker, sottosegretario di David Davis.