Londra (Valeria Piccioni) – Poco dopo la minaccia di Airbus di ridurre la sua presenza nel Regno Unito, Theresa May ha dichiarato di aver intenzione di investire circa £300m nel settore dell’industria aerospaziale, assicurando così alla Gran Bretagna una posizione di leader in questo campo di innovazione.
«Lavorando a stretto contatto, governo e industria ci hanno garantito di poter rimanere all’avanguardia nel campo dell’aviazione civile e che la nostra potenza aerea non è seconda a nessuno», ha dichiarato al Farnborough Airshow il primo ministro «Oggi voglio che ci impegniamo su questo e assicuriamo al nostro paese non solo di mantenere tale primato, ma che in un settore sempre più competitivo sfruttiamo al massimo le opportunità che ci attendono.».
La promessa è quella di garantire un elevato numero di posti occupazionali nel settore dell’aviazione in Gran Bretagna: 300 milioni di sterline del denaro del governo saranno devoluti per la causa e, tra i progetti in corsa c’è la ricerca di aeromobili ecosostenibili. Saranno costruiti inoltre 3 nuovi spaceports uno in Cornovaglia e uno in Scozia ed un nuovo aereo da caccia ad alta tecnologia che alla fine sostituirà l’Eurofighter Typhoon.
Il settore dell’aviazione del Regno Unito, ad oggi, concepisce un fatturato di circa £60 miliardi di sterline e sostiene quasi un milione di posti di lavoro. Tuttavia, l’associazione del settore industriale ADS ha avvertito che il settore potrebbe rimanere paralizzato se la Gran Bretagna abbandonasse l’unione doganale e il mercato unico dell’UE data la sua dipendenza dal commercio del confine.
Come già precedentemente accennato, l’azienda francese di Airbus si è fatta sentire e Tom Enders, capo di Airbus UK, a giugno aveva annunciato che avrebbe potuto portare la produzione fuori dal Regno Unito se non si fosse raggiunto un accordo di transizione: Airbus offre impieghi lavorativi a 14.000 persone nel Regno Unito, per questo il leader della compagnia, ha criticato l’approccio del governo alla Brexit, alludendo al fatto che il governo non sappia traghettare il Regno Unito fuori dall’UE senza danneggiare il paese. La scorsa settimana, però, Enders ha accolto positivamente il piano di Theresa May sostenendo come ora, finalmente, «il governo stia andando nella giusta direzione».
In opposizione ad Airbus UK, la compagnia rivale di Boeing ha dichiarato di voler continuare a investire nel Regno Unito: «Continueremo a crescere nel Regno Unito indipendentemente da come si svolge la Brexit» ha dichiarato Dennis Muilenberg, capo della Boeing.
Per il momento Theresa May continua a camminare per la sua strada munita dei suoi White Papers, promettendo una collaborazione stretta con l’UE soprattutto per quel che riguarda il rimaner parte delle agenzie europee fondamentali per l’industria aerospaziale, come ad esempio l’Agenzia europea per la sicurezza aerea.
«I leader politici, militari e imprenditoriali internazionali in visita a Farnborough saranno rassicurati dal White Paper sul Brexit della scorsa settimana e sono fin da ora desiderosi di saperne di più sulle ambizioni post-Brexit del Regno Unito» ha dichiarato Paul Everitt sulle neonate ambizioni del governo, particolarmente incoraggianti per le più svariate tipologie di investimenti.
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