Londra ( Joseph Mazziotti) -* La Francia vince la ventunesima edizione del torneo, nei confronti della Croazia con un pesante 4-2.
La Croazia ha alzato bandiera bianca, e l’approccio non era stato dei migliori. Con un giorno in meno di riposo e più di un’ora e mezza di gioco in più sulle gambe rispetto alla Francia.
Tutto questo merito di una cavalcata, che soltanto tramite sforzi incredibili, i giocatori a scacchi sono stati capaci di raggiungere, ma non di completare. E’ mancata la freschezza, forse più per meriti francesi, che per demeriti croati.
I Blues, con due tiri da fuori area hanno affondato con Pogba e Mbappè i colpi di grazia. Da prima l’autogoal di Madzukic poteva essere sembrato la fatalità della partita, tanto che i croati avevano anche recuperato con Perisic, e con un goal d’autore degno di una finale, poi la vera fatalità si è dimostrata nell’episodio dubbio del rigore, in cui è emersa la volontarietà dello stesso Perisic nel tocco. Sei goal totali, in una finale ad alti livelli.
Chi sono stati i trascinatori di questa Francia? Forse un po’ tutti, forse tutti uniti. Ma più di tutti Mbappè prima, Griezmann, Pogba e niente meno che il vice-capitano Varane. Tra i calciatori questi quattro sono spiccati più di tutti. Partendo dal volto giovane di Mbappè passano tutte le gioie francesi, da un presente da vincitori della coppa del mondo ad un futuro roseo visto che il calciatore del Psg ha soltanto 19 anni! E se rilascia dichiarazioni come “Non voglio essere di passaggio, nel calcio. Questa vittoria è un messaggio” forse Mbappè sente che può ancora migliorare, dalla determinazione di questo ragazzo passano i compagni di squadra al Psg e tutta la sua storia: dai provini sfumati a Londra ad un approdo al Psg già scritto.
Poi c’è Griezmann, le “petit diable” che nel silenzio dei festeggiamenti si gode, oltre al grande successo della coppa, anche il primato di miglior assistman, con punizioni, calci piazzati e corner ne ha serviti ben quattro. Il leader francese lo troviamo in silenzio nelle retrovie, è Varane. Il pluricampione è una “macchina da titoli”, come scrive la Gazzetta. Su undici finali, ne ha vinte 11. Insieme alle tre Champions, questa ovviamente è stata la finale più importante, quella da non fallire.
Entra nel circolo élite dei vincitori della Coppa anche Deschamps, che merita di entrare tra i lodati.
Adesso il Pallone d’oro. Dopo una finale che ha visto impegati campioni di calibro assoluto, la corsa al pallone d’oro si complica. Chi la spunterà quest’anno, in cui sembra voler essersi interrotto il dominio Ronaldo-Messi?
Bilancio finale sulla sicurezza: nessun problema di ordine pubblico in Russia, che ha gestito al meglio anche i pericoli attentati. Unica pecca: i festeggiamenti francesi, che hanno visto anche una vittima nella notte ad Annecy, dove un cinquantenne tuffatosi in un canale poco profondo ha perso la vita, e molti feriti nei festeggiamenti a Marsiglia in cui numerosi proiettili sono stati fatti partire e sugli Champs-Élysees dove un gruppo di trenta giovani ha seminato il panico con saccheggiamenti, percussioni e bravate.

L‘Inghilterra, invece, pur perdendo la semi-finale e salendo al quarto posto – dopo l’ultima sconfitta subita sabato scorso contro il Belgio – continua ad essere orgogliosa della propria squadra e soprattutto dell’allenatore Gareth Southgate, tanto da rinominare, temporaneamente, la stazione di metropolitana di Southgate con ‘Gareth Southgate’.