Londra (Rosita Pirulli) – Il Primo Ministro inglese, Theresa May, si ritrova davanti ad una platea di attriti politici, anche nel suo stesso partito, causati dall’ultima riunione avvenuta due settimane  fa a Chequers.

Da quel venerdì, tutti sembravano aver accettato le proposte Brexit da presentare all’UE tramite i White Papers, pubblicati il 13 luglio, ma gran parte si sono rivelati contro il loro attuale leader politico decidendo di dimettersi, a partire dall’ormai ex Segretario di Stato per l’uscita dall’UE, David Davis. 

Dopo di lui altri otto ministri e due vicepresidenti del Partito conservatore hanno lasciato la loro carica politica, tutti per la stessa causa: i White Papers e il loro approccio verso una ‘Soft Brexit’ che darebbe, secondo loro, più vantaggi all’UE che al Regno Unito.

Non a caso, è stato riferito che 100 parlamentari pro-Brexit hanno creato un gruppo WhatsApp per coordinare delle tattiche di voto contro Theresa May, perché contrari alla decisione di evitare duri contrasti commerciali con l’Irlanda del Nord permettendo ancora un’area di libero scambio commerciale tra UE-UK. 

Un simile approccio è stato criticato dagli stessi ‘Remainers’, come
l’ex segretario all’istruzione Justine Greening – membro del partito conservatore –  che a tal proposito chiede un secondo referendum.

Sono passati circa due anni da quando gli inglesi hanno votato ‘Si, vogliamo la Brexit’, ma il governo è ancora troppo lontano dal soddisfare la richiesta dei propri cittadini, e ora più che mai lo stesso governo non è compatto come dovrebbe essere in una simile situazione.

Se i politici non sono in grado di prendere una decisione dopo due anni è chiaro che bisogna  ‘passare la palla’ nuovamente al popolo, spiega Justine Greening che aggiunge sul The Times: 

“Volevo che l’accordo di Chequers del primo ministro fosse un compromesso praticabile. È chiaro che non lo è” 

Dall’altra parte, invece, vi è ancora una Theresa May che tiene alta la testa e ferrea sulla posizione accordata e messa per iscritto sui White Papers. Il suo, ha poi ribadito anche dopo la visita di Donal Trump in Inghilterra, è un compromesso che evita pesanti attriti commerciali sia con l’UE che con il resto del mondo e ciò garantirebbe un fiorente futuro per la Gran Bretagna dal 2019 in poi.

 

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LIVE – I conservatori ‘Remainder’ e ‘Leavers’ uniti contro i White Papers

 9.53 BST – Justine Greening e la sua opinione sul secondo referendum Brexit sta lanciando approvazioni e polemiche al governo. L’ex ministro all’istruzione, nota discrepanza e indecisione all’interno dell’House of Parliament, perciò consiglia di tirare le somme con tre opzioni: un ‘no deal’, una ‘soft Brexit’, o come lei preferisce un secondo Brexit referendum. 

La terza opzione vede già un appoggio da Sir Simon Fraser, ex ministro all’ufficio degli Affari Esteri, che in un tweet spiega quanto difficili siano i White Papers e che ritiene opportuno richiedere un secondo referendum prima del marzo 2019.

10.32 BSTDavid Henig, non è invece convinto che un secondo referendum possa risolvere la situazione. Henig è capo della politica commerciale del Regno Unito.
Dice infatti su un tweet:

“In questo contesto è difficile vedere un referendum che aiuti a fare qualcosa di diverso dal dividere ulteriormente. Per prima cosa abbiamo bisogno di un po ‘di onestà e leadership riguardo alle scelte reali, che è improbabile che provengano dal Primo Ministro o dal leader dell’opposizione”

10.51 BST – Scott Mann, si è appena dimesso dalla sua carica di Segretario privato parlamentare al Tesoro dello stato inglese, perché non aderente alle proposte dei White Papers.

Il membro del parlamento per North Cornwall ha inoltre fatto chiarezza di quanto i suoi residenti siano contrari e perciò si sente in dovere di rispettare anche il voto e la voce dei cittadini.

11.44 BST – Downing Street n10 dichiara che non ci sarà alcun secondo referendum qualunque sia la situazione Brexit. 

15.34 BST – il Governo accettera’ tutti i quattro emendamenti dell’European Research Group (ERG) eliminando i piani e proposte Brexit accordate a Chequers

15.40 BST – Laura Kuensserberg, inviata politica BBC dice:

“Ciò è sorprendente perché, sebbene tre degli emendamenti non siano particolarmente difficili per il governo, uno di questi renderebbe illegale all’HMRC la riscossione di dazi per l’Unione Europea senza accordi reciproci, che potrebbero rendere il piano doganale di Theresa May (l’accordo doganale agevolato ) impossibile da implementare”