Londra (Giulia Faloia) – Man mano che la Brexit si avvicina si alza la tensione e si comincia a pensare ad un piano d’uscita senza accordo.

Il London Stock Exchange sta attuando un piano d’emergenza per preservare la continuità del funzionamento del mercato e del servizio clienti, prevedendo la creazione di nuove entità nel Regno Unito.

La preoccupazione maggiore è infatti quella che i mercati possano continuare a funzionare anche nel caso di una hard Brexit. La società di gestione ha dichiarato, tramite comunicato: “Il gruppo sta attuando piani d’emergenza per preservare la continuità del funzionamento del mercato e del servizio clienti nell’eventualità di una hard Brexit.Tali piani di emergenza comprendono la costituzione di nuove entità nei 27 Stati membri dell’Unione Europea e la richiesta di autorizzazioni affinché il gruppo possa svolgere determinate attività di business in questi 27 Paesi”.

Fondamentale il dialogo con policymaker britannici ed europei, che stanno prestando consulenza su aspetti legati all’infrastruttura di mercati finanziari al fine di “preservare la posizione di Londra come hub finanziario globale e garantire la continuità associata alla fornitura di servizi stabili per le infrastrutture finanziarie”.

È già noto da tempo che il Regno Unito si stia preparando ad un no deal, attraverso lo stoccaggio di farmaci e generi alimentari. In più il ministro del Commercio Liam Fox ha rilasciato una dichiarazione al Business Insider con la quale sosteneva la possibilità per il Regno Unito di uscire senza un accordo in caso di mancata soluzione entro i termini previsti dall’articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea.

Alcuni ritengono che una delle cause dell’attivazione dei piani d’emergenza sia la decisione del più grande istituto di credito in Germania, Deutsche Bank. La banca tedesca ha infatti confermato che sposterà circa la metà delle sue attività di compensazione di derivati fuori dalla City di Londra, trasferendole nella sua sede centrale di Francoforte.

La precarietà della situazione e l’inevitabile incertezza nel valutare i possibili risvolti di una hard Brexit determinano un considerevole margine di insicurezza circa gli effetti di un eventuale accordo: “la complessità e la mancata chiarezza sull’applicazione di una hard Brexit potrebbero ridurre l’efficacia o l’applicabilità di alcuni di questi piani di emergenza. Come avviene per ogni cambiamento, questi piani di emergenza comportano alcuni rischi in termini di change management” continua lo stesso comunicato.

Il Regno Unito prepara dunque un paracadute d’emergenza, ma solo il tempo dimostrerà se sarà sufficiente.