Londra (Caterina Moser) – La Brexit darà alla Gran Bretagna la “libertà di conquistare il sogno inglese”. Lo ha detto in un’intervista esclusiva la Prima Ministra Theresa May ad Daily Express.
La leader inglese con queste parole ha mostrato la sua visione più ottimistica avuta finora, sottolineando come la liberazione da Bruxelles potrà beneficiare l’intero paese.
La Brexit darà l’opportunità di “costruire un futuro migliore e aiuterà le persone a realizzare il sogno inglese” ha aggiunto la premier May.
Le sue parole arrivano alla vigilia di un probabile punto di svolta sui negoziati. Quante volte ci è capitato di sentire l’affermazione che il meeting imminente sarebbe stato uno spartiacque fondamentale?
Tante, anche se i punti di svolta non sono sempre stati raggiunti in seguito.
Questa, però, è una settimana importante per i negoziati: due riunioni a Bruxelles e un vertice dei 27 leader a Salisburgo per il 19 e il 20.
Il governo inglese presenterà il piano Chequers, concordato lo scorso luglio dal Consiglio di Gabinetto. L’unica alternativa al no-deal, che secondo il Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, avrebbe gravi ripercussioni su tutta l’economia britannica, rischiando di rovinare la ripresa dalla crisi economica.
Il Cancelliere si è schierato con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) dicendo che il governo deve prestare attenzione ai consigli per proteggere posti di lavoro e prosperità. Un avvertimento ha scatenato nuove tensioni tra Philip Hammond e Theresa May.
Non è l’unico scontro che deve affrontare, in casa, la leader dei conservatori. Infatti, dal 30 settembre al 3 ottobre, ci sarà il congresso annuale dei Tory a Birmingham. In quei 4 giorni si capirà se Theresa May raggiungerà i 320 voti che le servono per far passare l’accordo alla House of Commons.
Come se non bastasse, gli attacchi da parte dell’ala dura del “Leave”, capeggiata da Jacob Rees-Mogg e dall’ex ministro degli Esteri, Boris Johnson, negli ultimi giorni sono diventati sempre più aspri.
Al punto che la prima Ministra Theresa May ha ammesso, in un’intervista a BBC, di essere “un tantino irritata”, sottolineando che il dibattito non dovrebbe riguardare il “mio futuro ma quello dei britannici e del Regno Unito”.
In ogni caso, Theresa May non può ignorare i malcontenti dentro il suo partito. La Camera dei Comuni, prima o poi, dovrà esprimersi sull’accordo commerciale che verrà stretto con Bruxelles e il governo ha una maggioranza di appena due seggi.
Dall’altra parte, invece, le voci a favore di un secondo referendum continuano a tornare.
Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha lanciato un appello. Il tempo è quasi finito, ha sottolineato il sindaco, e a questo punto le possibilità sono due: un cattivo accordo o nessun accordo. Entrambe le possibilità “incredibilmente rischiose”.
Sul secondo referendum, la prima ministra inglese è sempre stata chiara. “Abbiamo dato la possibilità alle persone di fare una scelta. Hanno già deciso”.
Ha aggiunto: “Questo è probabilmente il più grande esercizio di democrazia nella storia del nostro paese”, ormai non si può tornare indietro.