Londra ( Francesco Persico)  – L’anno 2018 si conclude con molto sangue versato.  Quest’anno molti sono stati i giornalisti uccisi sul campo. Iniziamo a ricordare il giovane italiano Antonio Megalizzi ucciso a Strasburgo, con la passione della radio. Poi nel mondo ci sono stati 80 morti, segnando un aumento dopo tre anni di calo. Uccisi sul campo, mentre stavano raccontando la storia.

Secondo Rsf – più di 700 giornalisti professionisti sono stati uccisi negli ultimi dieci anni.  l’editorialista saudita Jamal Khashoggi, ucciso il 2 ottobre scorso all’interno del consolato di Riad a Istanbul. E come il giornalista slovacco, Jan Kuciak, trucidato nella sua abitazione il 21 febbraio scorso.

L’Afghanistan rimane il paese con piu’ morti di sempre, quest’ anno  15 giornalisti. Seguono Siria, con un 11 morti, Messico (9), India (6) e Stati Uniti (6 morti, di cui 4 nell’attacco alla redazione di Capitolo Gazette del Maryland).

La copertina di  Time ha messo come prime immagini i giornalisti, come guardiani della verita’.

Morte silenziose. Dimenticate. Affogate nel mare della frenesia e dell’arroganza.  L’odio contro i giornalisti, e’ radicato nella politica, nella religione, nei social , nelle pieghe piu’ nascoste di una ignoranza che sempre piu’ prende piede. Odio che la politica di ogni paese non aiuta certo a far apprezzare il laovoro di un giornalista .