Londra (Deborah Gianinetti)
Si apre un nuovo capitolo nell’esplorazione lunare, esattamente 50 anni dopo la prima passeggiata sul satellite. In occasione dei 50 anni dello sbarco americano sulla Luna, ecco che la Cina riesce a mettere “piede” per la prima volta sul lato oscuro del satellite terrestre, fino ad ora rimasto inesplorato.
La sonda Chang’e-4, atterrata alle 10.26 del 3 gennaio, ha aperto un nuovo capitolo
dell’esplorazione lunare.
Uno degli obiettvi della missione è quello di recuperare sufficiente materiale per poter risolvere i rompicapi che ancora infestano le notti dei ricercatori spaziali: avere più informazioni sulla
collisione che ha creato la Luna e scoprire le origini dell’acqua che inaspettatamente è piuttosto abbondante sul satellite.
Chang’e, intitolata alla dea della luna nella mitologia Cinese, è stata lanciata nello spazio lo scorso dicembre, ed è il primo lander ad aver mai toccato la superficie lunare.
La Cina, comunque, non è nuova a questo tipo di esplorazioni: la sua prima missione è avvenuta infatti il 24 ottobre del 2007, seguita da un’altra nel 2008. Ora non nascondono il desiderio di voler costruire sulla Luna –entro il 2022- una stazione spaziale con equipaggio.
Ma quando si parla di allunaggio non si può non ricordare la prima volta che l’uomo mise piede su suolo lunare: erano le 02.56 del 21 luglio 1969, e la missione Apollo 11 portava Neil Armstrong e Buzz Aldrin e Michael Collins a passeggiare sulla Luna: “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”.
L’avvenimento venne trasmesso in diretta televisiva in tutto il mondo, accendendo anche polemiche e perplessità sull’effettiva veridicità dello sbarco. Solo negli Stati Uniti, gli spettatori attaccati agli schermi furono circa 25 milioni.
La corsa allo spazio cominciò però dieci anni prima, guidata dall’Unione Sovietica con la sonda Luna 1. Gli Usa, non potendo lasciare tale primato ai russi, decisero allora di dare il via ad una vera e propria guerra spaziale a colpi di ricerche, navicelle e astronauti.
Guerra che però non ebbe vita lunghissima: l’ultima missione con equipaggio umano avvenne
infatti nel 1972 con l’Apollo17, a causa di mancanza di fondi e di un crescente disinteresse da parte dell’opinione pubblica.
Fra i due colossi spaziali a sorpresa però appare anche un “terzo incomodo”, il Giappone, che nel 1990 lanciò la sonda Hiten.
Fu una missione con esito fallimentare, ma che aprì le porte anche a nuovi concorrenti, riaccendendo la fiamma della curiosità in molte menti.
Giappone che è protagonista anche nel presente: il miliardario Yusaku Maezawa sarà infatti il
primo “turista lunare”, che non passeggerà sulla Luna, ma ci orbiterà attorno (privilegio che fino ad oggi hanno avuto solo astronauti statunitensi).
Il 2019 potrebbe essere l’anno della svolta per quanto riguarda le conoscenze in ambito lunare e spaziale: saranno numerose le missioni che aggiungeranno tasselli di conoscenza in un ambito ancora piuttosto enigmatico.
Un esempio, che ha come stella di nuovo la Cina, è la Chang’e-5, che ha un obiettivo molto ambizioso: prelevare e a portare al suolo almeno 2kg di campioni lunari.
Per ora, però, ci prendiamo del tempo per goderci le prime immagini del dark side of the Moon, che forse non è più così misterioso.