Londra (Francesca Riccobono)- Tra un debutato Conservatori che passa dalla parte dei Laburisti, spostando di fatto l’ago della bilancia a sfavore di Boris Johnson, il quale perde la maggioranza, da di fatto inizio alla ribellione degli europeisti contro Boris.
Dal canto suo il primo ministro, indignato, minaccia prima le elezioni anticipate, e ora le vuole concretizzare di fatto arrabbiato piu’ che mai :”Non andrò a Bruxelles a chiedere un altro rinvio”, ha ribadito Johnson dopo il voto della Camera dei Comuni, sfidando il leader dell’opposizione laburista Jeremy Corbyn.
Sulla stessa linea, i capi degli altri partiti d’opposizione, dagli indipendentisti scozzesi dell’Snp ai Libdem. Per far sciogliere la Camera, occorre il sì di due terzi dei deputati.
E invece Corbyn vuole rallentare la corsa e prendere tempo, per fare una legge che vada a bloccare una uscita no-Deal, che porterebbe ad uno slittamento di 3 mese oltre il 31 Ottobre, per cercare una trattativa migliore per tutti.
Urla in parlamento Boris: “Così ci mozzate le gambe! Ci costringerete a elemosinare! Ci arrenderemo ai diktat dell’Europa! Volete bloccare la Brexit! Ma il 31 ottobre si esce comunque! E annuncia nuove elezioni: si dovrebbero tenere il 14 ottobre
La lite continua in parlamento con Corbyn, sempre piu’ determinato, e ora a sfruttare la minoranza politica di Boris. Dibattiti con toni accesi non degni di un parlamento inglese. La Brexit e’ un fenomeno nuovo, spigoloso, ognuno cerca di tirare la coperta a suo favore, davanti ad una Europa ferma nella sua rigida decisione.