Londra (Federica Salimbeni) Dai funzionari del governo arriva un avvertimento scoraggiante: questo fine settimana sarà uno dei periodi peggiori della catastrofica stagione degli incendi in Australia. Da settembre ad oggi,sono morti piu’ di mezzo miliardo di animali.

Scenari apocalittici bruciano l’Australia. Koala, Canguri, uccelli e tanti altri animali sono morti bruciati. Migliaia di volotantari da tutto il mondo, sono andati in Australia per aiutare le persone e gli animali.

Tutti almeno una volta abbiamo condiviso sui social, una foto di un Koala che beveva da una bottiglia, eppure tutti sensibili, ma alcuni media ancora non ne parlano, perche’?

I roghi fino ad oggi hanno distrutto oltre 4 milioni di ettari di foreste in cinque diversi Stati dell’Australia, un’area estesa quanto il Belgio. A favorire le fiamme vi sono le temperature infernali che stanno investendo l’Australia. Le medie giornaliere superano i 40° centigradi. e’ l’inferno sulla terra.

Questo dovrebbe farci riflettere, sul clima, dovrebbe smuovere gli animi, dovrebbe far pensare che stiamo vivendo l’inizio della fine del nostro pianeta.

Attenzione pero’ a non dare tutta la colpa ai cambiamenti climatici, pare che dietro a tutto questo inferno ci sia anche la mano dell’uomo.

Una terra senza gli animali, o piante importanti per l’eco sistema, e’ una terra morta, arida.

Alcuni governi, si sono mobilitati, altri se ne fregano, altri ancora osservano ma non agiscono, e questo forse e’ il male peggiore. Il menefreghismo di alcune persone. L’Australia è l’habitat naturale di moltissimi specie  animali e piante, un piccolo polmone per il nostro pianeta che fa respirare anche popoli lontani come quello americano o della Cina, o anche in Italia, eppure la notiza passa come un fiume in piena, senza lasciando qua e la qualche segno di tristezza, ma poca concretezza.

Molti australiani e scienziati si stanno chiedendo se questi roghi sono collegati ai cambiamenti climatici: “dare una risposta scientificamente corretta è complicato”, spiega la Bbc. Ma certo e’ che un clima più caldo e più secco contribuisce a rendere gli incendi più frequenti e più intensi.

Mi sento inutule, devo ammeterlo. Inutile davanti a qusti cataclismi. Mi sento parte del pianeta, ma mi chiedo spesso cosa faccio io per, essso. So di avere delle responsabilita’ e doveri, ma davanti a certe scene mi sento inappropriata. Cado nella disperazione per ogni animale morto, ad ogni grido di un koala, o quando vedo un canguro abbracciare un uomo che lo ha salvato.

L’Australia e’ parte del pianeta, quindi parte di me, come tutte gli altri posti. Dovremmo tutti fermarci e riflettere se d’avvero amiamo il nostro pianeta o amiamo solo il nostro piccolo orticello, egoisti e schiavi dei nostri centrimetri di vita.