Londra (di Annamaria Santucci) Antonio Finelli, 95 anni, di cui 68 vissuti a Londra, ha dovuto provare la sua residenza presentando 80 pagine di estratti conto bancari per dimostrare di risiedere qui da almeno 5 anni, nonostante percepisca da 32 anni una pensione dallo stato britannico.
Ne dà notizia il Guardian, che sottolinea anche come questo non sia stato il primo caso in cui cittadini europei – anche molto anziani e che hanno trascorso più della metà della loro vita in Gran Bretagna -si sono trovati a dover affrontare dei problemi per farsi riconoscere la permanenza e i propri diritti post Brexit. Senza contare le grandi difficoltà per questa categoria di utenti più vulnerabili dovute alla modalità stessa di presentazione della domanda, che può essere avviata solo tramite app o collegandosi al computer, senza la possibilità di una compilazione cartacea o recandosi a qualche sportello.
Antonio vive in Inghilterra dal 1952, quando arrivò nel paese rispondendo a un appello di lavoro destinato agli immigrati per contribuire agli sforzi di ricostruzione dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ha fatto in questi giorni regolare domanda al “Settlement Scheme”, ma le autorità locali gli hanno chiesto ulteriori documenti per provare la sua permanenza. “Ho percepito la pensione e ho lavorato per tutta la vita – ha dichiarato al Guardian – quindi non capisco perché devo fornire questi documenti”. Ma il Ministero degli Interni non ne trovava traccia. Fortunatamente, dopo le 80 pagine di estratti conto presentate, Antonio ha finalmente ricevuto il Settlement Status stamattina.
Il Guardian ha chiesto al Ministero degli Interni se ci fosse un problema di digitalizzazione con i registri delle pensioni, il quale però si è rifiutato di rispondere alla domanda.
Ricordiamo ai cittadini dell’Unione residenti in Gran Bretagna, che è possibile iscriversi al Settlement Scheme fino a giugno 2021. Per maggiori informazioni clicca qui