Londra (Annamaria Santucci) Un muezzin è stato accoltellato nella moschea di Regent’s Park, nel centro di Londra. La vittima, di circa settanta anni, ha riportato una ferita superficiale al collo e non è dunque in pericolo di vita. L’aggressore è stato subito arrestato dalla polizia e dovrà rispondere di tentato omicidio.
Un video amatoriale, diffuso su Internet, mostra le fasi del fermo del presunto aggressore, un bianco, a quanto si vede, ammanettato dagli agenti dopo una breve colluttazione.
Al momento dell’accoltellamento vi erano circa 300 fedeli nella moschea, che è la più grande della Gran Bretagna e può contenere fino a 5.000 persone. Secondo media locali, potrebbe essersi trattato di un attacco “mirato” anti-islamico.
I rappresentanti della comunità islamica britannica denunciano il moltiplicarsi di episodi di islamofobia e aggressione vera e propria contro i fedeli di Allah. “La comunità si sente presa di mira da tempo” – ha detto alla Bbc Miqdaad Versi, del British Muslim Council, ricordando il precedente dell’attentato terroristico anti-islamico compiuto da un estremista bianco nel 2017 di fronte alla moschea di Finsbury Park, sempre a Londra – Servono misure come quelle adottate a tutela “di sinagoghe e scuole”, ha aggiunto. Versi ha comunque invocato calma e autocontrollo, notando come l’episodio di oggi vada ancora chiarito e appaia in ogni caso “circoscritto”.
Immediata la condanna di Boris Johnson dell’aggressione: “Sono profondamente rattristato dell’attacco alla London Central Mosque – ha scritto su Twitter il premier -. E’ davvero orribile che sia accaduto, specie in un luogo di preghiera; il mio pensiero alla vittima e a tutte le persone colpite”.