londra ( Francesco Binelli) La solidarieta’ inglese si e’ stretta in un unica battaglia, ed e’ iniziata la sfida piu’ difficile. La macchina dell’organizzazione inglese in poco tempo si e’ attivata, e bene.
Il ministro della salute, Hon. Matt Hancock MP,ha lanciato un’appello per la ricerca di 250 mila volontariata per supportare gli infermieri negli ospedali, e la risposta e’ stata di oltre 450 mila persone in meno di 24 ore e tra di loro molti italiani.
In tempi record e con il pragmatismo inglese molti edifici o business centers sono stati adibiti a ospedali di supporto, in previsione anche di un picco di contagi inestimabile ora.
Insomma, quello che si vede qui nel Regno Unito, e’ da un lato un aumento di casi di positivita’, ma dall’altro una “perfetta” macchina organizzativa, silenziosa, ma efficace.
Questa sera alle 8pm a Londra tutti sui balconi, alla finestra, sulla porta di casa, ad applaudire medici e infermieri dell’NHS (e 500 mila volontari in appena 24 ore) che combattono contro il coronavirus. Anche se nonostante alcuni di loro, (pochi per fortuna) ancora sottovalutano la situazione.
Ma dobbiamo ricordare anche che nell’NHS, c’e’ HCA, A&E technicians, portantini, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, fisioterapisti, inservienti, amministrativi, addetti alla mensa ecc, che in questi giorni stanno facendo un lavoro straordinario al pari dei collegni italiani e delle altre nazioni.
Diciamo le cose come stanno, non solo, che qui in UK non funziona nulla.
Non e’ il momento delle polemiche, non e’ una gara tra paesi, ma ora veramente c’e’ bisogno della solidarieta’ di tutti. Nessun sistema sanitario o governativo poteva immagianare uno tsunami cosi forte di un coronavirus che in poco tempo ha devastato le nostre vite e ne ha annietate altre.
Gli italiani di Londra, quelli che hanno una attivita’ di pizzeria o di ristorazione, cercano di aiutare distribuendo pizze e cibo negli ospedali o in luoghi dove ci sono anziani che non si possono muovere.
L’altra faccia della medaglia, di una Gran Bretagna, additata da tutti come un mostro, per quelle parole dure e forti sull’immunita’ di gregge, di Boris, ora sta reagendo.
Immunita’ di gregge che ha fatto tanto discutere, ma se uno ci pensa bene, noi tutti, animali e piante siamo il frutto di una selezione naturale delle specie.
Ma ora non e’ il momento di tirare fuori ragionamenti Darwiniani, oggi si deve agire, tutti compatti, le diversita’ di vedute dei paesi, si possono ritrovare nel dna della loro storia e cultura: diverse.
L’Italia e’ debole e forte, frutto della sua storia, la Gran Bretagna ha le sue debolezze e le sue forze, ma quando scende in campo, ha ben chiaro cosa fare e come farlo, e lo fa bene.
Non e’ una partita dove vince il migliore, e’ una guerra contro un nemico invisibile, che si indebolisce solo con la forza di tutti, solo rispettando le regole, solo trovando la forza nella condivisione comune di un problema che riguarda tutto il mondo, e che prende tutti, nessuno escluso, principi e poveri, e forse per la prima volta, in modo concreto ci rendiamo conto che siamo tutti sotto il solito cielo.
Siamo uomini uguali. Uomini che stanno lottando nei singoli paesi, con il solito male, con le morti, con lo stare in casa.
A questo punto, dobbiamo veramente stringersi e battere il nemico. Tutto passa, tutto finira’, non si dimenticheranno mai le miglia di persone morte, non si dimentichera’ nulla, e forse ne usciremo tutti un po’ cambiati.