Londra ( Stefania Crippa) Saranno gli esami legali a fare luce sul mistero della mote del giovane italiano Luca Di Nicola 19 anni di Nereto, in provincia di Teramo. A Londra come tanti giovani, per cercare una esperienza migliore, una opportunita’ insieme alla sua famiglia che ha Londra avevano trovato lavoro.
Il 24 Marzo il decesso. I medici dicono per una Polmonite acuta. Ma la famiglia non ci crede, sospetta che Luca sia morto per Coronavirus.
La zia di Luca ( contattata da Repubblica) dice che : “Per una settimana prima di morire Luca ha avuto febbre e tosse. E’ stato ricoverato il 24 Marzo in terapia intensiva al North Middlesex Hospital di Londra. Poche ore dopo e’ morto.
Chissa’ se la famiglia avra’ mai la soddisfazione di sapere la verita’, almeno quella.
Ora il caso e’ in mano ai legali. Gli applausi collettivi, che gli inglesi hanno fatto agli operatori sanitari britannici, oggi sembra una pioggia acida su questo caso e su tanti altri che probabilmente non sapremo mai.
La Famiglia addolorata, non accetta che non gli sia stato fatto il tampone. La negligenza degli ospedali inglesi agita gli animi di molti italini a Londra e in UK.
Per chi a sintomi, tipo, tosse e febbre, il Governo inglese consiglia di stare a casa per una settimana e prendere il Paracetamol. Se si ha disturbi piu’ gravi di respirazione, sempre il Governo Britannico, dice di chiamare 111. Numero che forse dopo un’ora e mezza qualcuno risponde, mandando, quando va bene, una autombulanza a casa dopo due ore.
C’e da dire che anche in Italia, spesso i tamponi non vengono fatti a tutti. Ma e’ anche vero che in questo momento l’Italia si trova ad affrontare un’ emergenza che va al di l’ha delle aspettative e cerca di garantire sempre la massima attenzione a tutte le persone.
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