Annamaria Santucci (Londra) – Virgin Orbit, la società aerospaziale di Richard Branson, produce in serie un nuovo dispositivo medico di respirazione per combattere il coronavirus.

Virgin Orbit si occupa di creare razzi per il lancio di piccoli satelliti nello spazio, ma in questa situazione di emergenza ha cambiato marcia sviluppando un dispositivo medico d’avanguardia per aiutare gli operatori sanitari a curare i pazienti affetti da COVID-19.

L’azienda spera di produrre in serie il nuovo dispositivo dopo aver ricevuto approvazione dalla FDA (Food and Drug Administration).

Il dispositivo che Virgin Orbit ha creato può aiutare le persone ad ottenere l’ossigeno di cui hanno bisogno quando vengono colpite da difficoltà respiratorie causate dal virus.

La macchina pompa automaticamente le cosiddette sacche ambulatoriali, che i soccorritori devono ad oggi azionare manualmente per pompare aria nei polmoni del paziente.

 


Il nuovo dispositivo è invece in grado di pompare autonomamente le sacche per quei pazienti che hanno bisogno di ossigeno ma non hanno bisogno di essere collegati a un ventilatore. In questo modo si renderebbero disponibili i ventilatori per le persone che ne hanno più bisogno, consentendo inoltre ai soccorritori e agli operatori sanitari di dedicarsi ai pazienti che si trovano in condizioni più critiche.

La Virgin Orbit voleva partecipare attivamente alla lotta contro l’epidemia: “Non siamo medici e non siamo produttori di dispositivi medici; questo non è il contesto da cui veniamo, e abbiamo un enorme rispetto per queste persone”, dice a The Verge Will Pomerantz, vice presidente dei progetti speciali della Virgin Orbit. “Ma d’altra parte, abbiamo molti ingegneri, abbiamo una grande fabbrica e una grande officina meccanica. Ci doveva essere qualcosa che potevamo fare”.

La società si è così rivolta al governatore della California Gavin Newsom, che ha messo in contatto il team con la California Emergency Medical Services Authority.

L’organizzazione ha affidato la Virgin Orbit al Bridge Ventilator Consortium, che comprende ricercatori dell’Università della California, Irvine e dell’Università del Texas, Austin, che hanno messo a disposizione una guida su quali tipi di dispositivi potevano essere più utili alla comunità medica in questo momento.

Dopo essersi consultati con loro, i dipendenti della Virgin Orbit hanno iniziato a sviluppare idee per dispositivi che potessero essere realizzati nel modo più semplice possibile per colmare le lacune del sistema sanitario. Alla fine hanno ideato questa pompa automatica e hanno iniziato a costruirla con materiali e strumenti già presenti nella fabbrica dell’azienda a Long Beach, in California.

La Virgin Orbit ha in questo momento circa il 75% dei suoi dipendenti che lavorano in remoto a causa del virus, ma sta lavorando attivamente e non è sottoposta agli ordini di chiusura delle attività commerciali, in quanto è stata considerata un’attività essenziale dallo stato, grazie ai contratti dell’azienda con la NASA e il Dipartimento della Difesa. In tempi normali, l’azienda è principalmente concentrata sullo sviluppo del suo nuovo razzo, chiamato LauncherOne, che è progettato per lanciare in orbita satelliti delle dimensioni di lavatrici. Il razzo deve ancora essere lanciato, ma la Virgin Orbit punta a condurre il primo lancio di prova quest’anno (anche se ci saranno senza dubbio impatti al programma a causa della pandemia).

Mentre i dipendenti dell’azienda stanno ancora lavorando sul posto per preparare LauncherOne per il suo debutto, altri dipendenti inizieranno a produrre in serie il nuovo dispositivo medico una volta che Virgin Orbit avrà ottenuto le autorizzazioni dalla FDA.

Virgin Orbit non è l’unica azienda che si occupa di dispositivi medici al momento. Aziende come Dyson, Tesla, General Motors, Ford e altre ancora si sono tutte impegnate nella produzione di dispositivi salvavita come i ventilatori, poiché i pazienti stanno sovraccaricando gli ospedali di tutti gli Stati Uniti.

Il programma per Virgin Orbit è di realizzare unicamente i dispositivi necessari per la pandemia, ma l’azienda non ha alcuna ambizione a lungo termine di entrare nel business dei dispositivi medici. “Vogliamo portare questi dispositivi negli ospedali il più rapidamente possibile, superare la crisi e continuare a costruire razzi”, dice Pomerantz.