Londra (Roberta Chiatti) – Durante l’ultima video conferenza tra UE e Regno Unito, Boris Johnson ha sottolineato l’importanza di raggiungere un accordo commerciale entro la fine di luglio, per terminare i rapporti con l’UE il 31 dicembre 2020.

Nonostante l’UE avesse anticipato il desiderio di prolungare il periodo di transizione, a causa del Coronavirus, ha accettato la sfida di Boris Johnson con il quale lavoreranno duramente affinchè l’obiettivo venga raggiunto per evitare un possibile “no deal”.

“Quello che ho detto oggi è che più si è veloci nel trovare un accordo e meglio è per entrambi, non vedo il motivo per cui non si debba arrivare ad una conclusione il prossimo luglio” – risponde Boris Johnson ai dubbi sollevati dai suoi colleghi europei, ai quali aggiunge: “Il concetto è molto semplice, noi abbiamo fatto un’elezione basata su queste idee, il manifesto è stato molto chiaro”.

Quindi dal 29 giugno i colloqui, tra Regno Unito e Unione Europea, si intensificheranno fino al 31 luglio per discutere sui diversi attriti che inizialmente sono stati causa di un ritardo della stessa Brexit. I leader politici si concentreranno principalmente sulla pesca, il tema della sicurezza e sulla volontà di totale indipendenza dalle normative UE, espressa dal Regno Unito.

Tuttavia, i colloqui potrebbero prolungarsi nei mesi di agosto e settembre nel caso non si riuscisse a raggiungere alcun tipo di accordo, come anticipato dallo stesso vicepresidente della Commissione UE, Maros Sefcovic.

La risposta di Boris Johnson alla “provocazione” della Commissione Europea è stata quella di ricordare che il Regno Unito ha preso la sua decisione e di conseguenza “deal” o “no deal” il Paese lascerà l’Unione il 31 dicembre 2020. Il Primo Ministro ha così espresso la forte posizione del suo governo, il quale non accetterà alcun tipo di proposta dell’UE che sia in disaccordo con gli ideali e i progetti futuri del Paese.