Londra (Roberta Chiatti) – Il vaccino sviluppato dall’Università di Oxford risulta essere il probabile candidato tra i 23 vaccini che sono stati testati finora in tutto il mondo.
Secondo le sperimentazioni condotte dall’Università di Oxford, il vaccino sembra essere sicuro e soprattutto capace di “addestrare” il comportamento del nostro sistema immunitario. Dopo l’iniezione si verifica una produzione di anticorpi e globuli bianchi tale da renderci immuni dal coronavirus.
Nonostante Boris Johnson abbia confessato di non confidare troppo su questa notizia, perché sono in corso ulteriori ricerche che possano maggiormente confermare questa tesi, il Regno Unito ha deciso di ordinare 100 milioni di dosi del vaccino, dichiarando anche di aver ordinato altre 90 milioni di dosi da società tedesche e francesi.
Cosa sappiamo di questo vaccino?
È costituito da un virus geneticamente modificato che provoca il raffreddore negli scimpanzé. La modifica di questo virus è avvenuta tramite il trasferimento delle istruzioni genetiche per la “proteina spike” del Covid-19 (ovvero ciò che attacca le nostre cellule) al vaccino che stavano sviluppando.
In questo modo il vaccino “istruisce” il nostro sistema immunitario in modo da attaccare il Covid-19. Dopo l’iniezione, il sistema immunitario produce una serie di anticorpi neutralizzanti che disabilitano il Covid-19 e una serie di cellule T, ovvero un tipo di globuli bianchi che coordinano il sistema immunitario e sono capaci di individuare quali cellule del corpo sono state infettate in modo da distruggerle.
Secondo i test, i livelli di cellule T hanno raggiunto il picco 14 giorni dopo la vaccinazione e i livelli di anticorpi hanno raggiunto il picco dopo 28 giorni. Purtroppo non si capisce per quanto dura la loro presenza all’interno del nostro corpo secondo il Lancet.
L’attuale “mistero” è capire il livello necessario di anticorpi e cellule T per proteggerci dal Covid-19, ma si potrebbe massimizzare l’attacco al Covid-19 con una seconda dose di vaccino, secondo quanto riportato dal Prof. Andrew Pollard, del gruppo di ricerca di Oxford.
Tuttavia, una seconda dose comporterebbe effetti collaterali dato che il 70% dei volontari ai quali è stata somministrato un secondo vaccino ha presentato febbre e mal di testa. Alcuni esperti ritengono che con del paracetamolo si riuscirebbe a porre rimedio a questi sintomi.
I risultati risultano essere comunque promettenti, anche secondo la prof.ssa Sarah Gilbert, dell’Università di Oxford, la quale vuole a tutti costi confermare l’efficacia del vaccino dopo aver condotto altre sperimentazioni.
Per questo motivo più di 10.000 persone prenderanno parte alla prossima fase delle prove nel Regno Unito e anche in altre parti del mondo: 30.000 persone coinvolte negli USA, 2000 in Sudafrica e 5000 in Brasile.
La domanda che molti si pongono è se riusciremo a raggiungere un vaccino entro la fine di quest’anno.
Lo scenario promette bene ma si prevede che non ci saranno abbastanza dosi disponibili per una vasta popolazione. Pertanto le prime dosi verranno somministrate ai “key workers” come medici o lavoratori in case di cura e coloro che sono in situazione d’alto rischio.
Solo il prossimo anno potremo godere di una vaccinazione diffusa ad una vasta popolazione, sempre se non si presentino delle complicazioni durante l’iter di sperimentazione o burocratico.
Attualmente, il governo britannico ha siglato accordi per 190 milioni di dosi di diversi vaccini più promettenti:
- 100 milioni di dosi del vaccino Oxford prodotte da un virus geneticamente modificato
- 30 milioni di dosi del vaccino BioNtech / Pfizer, che inietta parte del codice genetico del coronavirus
- 60 milioni di dosi di coronavirus Valneva
Questi sono stati già pagati anche se non è chiaro quale, eventualmente, dei vaccini possa rivelarsi efficace per immunizzare una nazione con 66 milioni di persone.
Kate Bingham, presidente della Vaccine Taskforce britannica ha voluto sottolineare che probabilmente non ci sarà un singolo vaccino per tutti ma sarà necessario avere diversi vaccini per diversi gruppi di persone.